Termovalorizzatore: il sindaco, la volpe e l’uva, la Salernitana

 Aldo Bianchini

 Il sindaco De Luca sta al termovalorizzatore come la volpe sta all’uva acerba. Mi sembra di poter sintetizzare così la strana ed anche torbida vicenda del termovalorizzatore. Siccome viviamo in una città che sembra non ricordare nulla, neppure i giornalisti, è il caso di ripercorrere in breve la storia. Il primo proclama De Luca lo fece agli inizi del 2008 quando, dopo aver ottenuto la nomina di commissario dal presidente Prodi, sparò la “prima palla” dicendo pressappoco così: “Entro diciotto mesi Salerno avrà il suo termovalorizzatore”. Io, molto modestamente, dalle frequenze di Quarta Rete mi misi a ridere e bonariamente dissi che De Luca avrebbe compiuto un’impresa se avesse realizzato l’impianto anche nel doppio del tempo. Rischiai perché in quel momento l’accordo con Antonio Lombardi (a capo di un consorzio di imprese) sembrava inossidabile, l’impresa appariva possibile e la Salernitana Calcio godeva di buona salute. Poi è accaduto qualcosa di inspiegabile; l’accordo tra De Luca e Lombardi si è sciolto come neve al sole e l’impianto di incenerimento è saltato. Perché è accaduto tutto questo, perché i due si sono scontrati all’arma bianca? Ovviamente lo sanno solo loro due e fino ad oggi nessuno dei due ha parlato. Qualche frecciata corposa l’ha lanciata Lombardi che prima delle elezioni provinciali fece addirittura una conferenza stampa minacciando sfracelli, ma dopo le elezioni e l’incontro con Antonio Iannone tutto si è calmato. Intanto resta in piedi la causa di risarcimento danni proposta dal Consorzio contro il Comune per l’esclusione dalla gara di appalto; ed oggi Lombardi ritorna subito alla carica dopo che il Governo ha scippato l’incarico a De Luca. Era tutto già scritto o sotto c’è dell’altro? Chissà! La rabbia di De Luca, fedele alla sua immagine, però esplode oggi contro tutto e tutti e dice: “Non faranno niente da qui a dieci anni”. Errore grave, gentile Sindaco; con quella frase indubbiamente Lei picchia duro ma  ammette che Cirielli rimarrà a Palazzo Sant’Agostino almeno per dieci anni. Grave errore, ripeto, per un politico di razza come De Luca; ammettere l’ascesa inarrestabile di un avversario è come ammettere le proprie debolezze. Ma la rabbia di De Luca per la prima volta offusca i suoi stessi occhi e non vede che dall’altra parte Cirielli (che sprovveduto non è) ha già predisposto una corazzata tecnica e amministrativa in grado non solo di realizzare l’impianto ma anche di gestirlo con il massimo della trasparenza. E probabilmente, con la sua azione, riuscirà anche a riportare a galla le quotazioni della Salernitana Calcio attraverso la sicura alleanza stretta con il presidente Lombardi, il quale proprio pochi giorni fa ha annunciato per gennaio il rilancio definitivo della squadra granata. C’è un disegno politico di accerchiamento del sindaco De Luca che viene da lontano, lui fatalmente non lo capisce (ma questo è proprio di tutti i politici che incominciano a scricchiolare!!) e si trincera sempre più nel suo mitico Fort Apache. Certo è ancora forte, può contare sulle società miste e sul consenso di tantissimi cittadini distratti dalle luci di Natale, ma nella sua arroganza di potere non ascolta più nessuno, neppure il suo partito e beffeggia addirittura anche D’Alema e Bersani che per anni sono stati i suoi sicuri sponsor. Il dissenso all’interno di Fort Apache ormai è corposo, molti suoi uomini parlano da tempo alle sue spalle, qualcuno lo ha già lasciato al suo destino mentre altri sono pronti ad abbandonarlo. I prossimi mesi saranno decisivi. Dall’altra parte l’irruenza di Cirielli ha già fatto sfracelli; ha dovuto far capire a tutti chi comanda per evitare l’assalto disordinato dopo anni di attesa a Fort Apache (il potere!!) ed ha chiamato intorno a se persone di sua assoluta fiducia. Non tutto è compiuto, nemmeno per Lui, ovviamente; dovrà stare molto attento e non consentire la nascita dei singoli orticelli di potere (ne segnalerò uno nei prossimi giorni) e dirigere la sua “armata” verso la conquista di Fort Apache. Mediando, ovviamente, sia con De Luca che con i suoi antagonisti del PdL. La vittoria, caro Presidente, non deve mai mortificare l’avversario.