Polla: ridimensionamento della rete ospedaliera

Lorenzo Peluso

 Incontro a dir poco infuocato quello che si è tenuto nella mattinata di ieri presso la sala conferenze dell’ospedale Luigi Curto di Polla. L’incontro promosso dal consigliere regionale Donato Pica per discutere della proposta contenuta nel nuovo documento che sta circolando, in verità ancora informalmente, tra gli ambienti sanitari e che vede un ridimensionamento drastico delle capacità operative degli ospedali a sud di Salerno. Presenti quasi tutti i sindaci del comprensorio valdianese nonché il consigliere provinciale Rocco Giuliano.  Dopo una riunione di circa 2 ore, operatori sanitari, primari e rappresentanti sindacali, hanno  evidenziato perplessità e sconcerto nei confronti di una ipotesi di Piano Ospedaliero che cambierebbe la stessa Legge 16 del 2008. Mentre quest’ultima prevede, per il Plesso di Polla-Sant’Arsenio, una dotazione di 60 posti letto in più, passando da 247 a 306, la bozza del nuovo Piano ne manterrebbe 247, rimodulando tuttavia alcune Unità operative e reparti che da complessi passerebbero a semplici, con conseguenti ridimensionamenti di funzioni. La denuncia ad alta voce arriva innanzitutto dal pronto soccorso del nosocomio valdianese: “non riusciamo ad operare in modo da garantire le condizioni di sicurezza per i pazienti” denuncia  il dott. Rosario Tolomeo che da anni opera in prima linea nel pronto soccorso pollese. A rincarare la dose il primario del reparto di urologia nonché sindaco di Sassano, dott. Domenico Rubino, che ha denunciato pubblicamente di operare in condizioni disumane, soprattutto dal punto di vista dei servizi al paziente. Attrezzature inadeguate e poco funzionali soprattutto nelle sale operatorie dove il Primario esegue interventi ricorrenti a neoplasie vescicali e prostatiche. Insomma una situazione insostenibile che richiama ad una maggiore attenzione soprattutto i vertici dell’ASL unica salernitana ma ancor di più lo stesso governatore della Regione Bassolino anche in virtù dell’ulteriore ruolo assegnatogli dal governo, vale a dire Commissario straordinario della sanità campana. L’attenzione del direttore sanitario, Nunzio Babino, si sposta soprattutto sulla mancanza di personale che a suo dire “non consente di erogare un servizio di qualità all’utenza depotenziando contemporaneamente l’efficienza generale dei singoli reparti”. “Non bisogna fare allarmismi, poiché al momento si parla solo di una Bozza di Piano Ospedaliero – spiega Donato Pica – e dunque non esistono provvedimenti o modifiche ufficiali. In ogni caso, sulla base della bozza è giusto ribadire che il risparmio può essere fatto in altri modi, senza penalizzare servizi sanitari diretti ai cittadini. E’ per questo che nel documento ribadendo il mantenimento delle strutture complesse e della riabilitazione  come previsto dalla Legge 16, si chiede un’audizione urgente con la struttura commissariale” A questo punto la proposta del consigliere regionale Donato Pica di elaborare un documento condiviso da sindaci, operatori della sanità ed organizzazioni sindacali, che vada a dare forza ai contenuti della Legge Regionale 16 sulla sanità, ridando dignità e funzioni ai presidi ospedalieri di Polla, Sant’Arsenio, Sapri. La richiesta quindi di un incontro urgente con il Presidente Antonio Bassolino per rappresentare tutto il malessere vissuto dagli operatori sanitari a sud di Salerno e per scongiurare l’applicazione di quello che a detta di tutti viene definito un piano falso ed uno scempio che dequalifica le strutture di Polla, Sant’Arsenio e Sapri.  La preoccupazione per quello che potrebbe succedere è molto sentita anche presso il nosocomio dell’Immacolata a Sapri; a far sentire la propria voce infatti i rappresentanti sindacali dello SPI CGIL che hanno rimarcato la preoccupazione per il piano di ridimensionamento delle strutture ospedaliere attraverso una nota a firma del segretario della lega di Sapri Gerardo Triani, che ha sollecitato gli amministratori ed i sindaci del Golfo di Policastro alla mobilitazione al fine di scongiurare la chiusura di alcuni reparti e quindi la perdita di posti di lavoro. Un’incontro urgente che dovrà dare soluzione e concretezza la rischio di chiusura dei reparti di chirurgia, urologia ed oculistica che, se venisse applicato in toto quanto contenuto nella proposta di ridimensionamento del piano ospedaliero, porterebbe ad un declassamento di questi reparti da strutture complesse a strutture semplici con la conseguente perdita di posti letto e di operatività.