L’adozione del libro di testo: un esempio di didattica negativa

 Salvatore Ganci

Una volta, credo agli inizi degli anni ’80, al Collegio dei Docenti di maggio (quello sull’adozione dei libri di testo, tanto per intenderci) presentai le tre schede di adozione dei testi di Geometria Analitica, Trigonometria e Analisi Matematica debitamente compilate e firmate (allora, i tre volumi del  “vecchio” Roberto Ferrauto sul quale io stesso avevo studiato al Liceo e giunto alla n-esima edizione mi sembrava “il meno peggio”). Il Preside mi guardò quindi con le palpebre a tapparella, contestandomi la mancata consegna delle schede per l’adozione dei testi di Fisica. Rispondevo così che le schede c’erano, ma c’era semplicemente la volontà di non adottare alcun testo. Tralascio le osservazioni scontate sulle “occhiate critiche” di alcune mie colleghe e un brusco risveglio dalla sonnolenza di tutto il Collegio, alle motivazioni addotte: “Preside, non trovo testi di Liceo esenti da imprecisioni, povertà di contenuti sui concetti essenziali, errori grossolani, per cui mi prenderò l’onere di redigere degli appunti per i miei studenti e fornire loro fotocopie di alcune pagine tratte da xxx”. Il Preside mi istruì sull’obbligo tassativo per il Docente di provvedere all’adozione di un libro di testo citando no so quale norma Ministeriale … Da allora, ogni adozione di libri di testo diventò per anni un calvario fino a quando rischiai di proporre come adozione ufficiale un classico testo del primo biennio universitario utile se non altro anche per la vita futura  o per la rivendita di seconda mano. Riflettevo su questi fatti, pensando non tanto alla spesa per le famiglie per l’Istruzione (specie per le famiglie che non lesinano spese per la vacanza o il sabato sera) quanto al malcostume degli Editori di aggiornare le edizioni al fine di ritoccare i prezzi. E’ amaro osservare che testi di Fisica il cui unico obiettivo è di ricalcare alla lettera le direttive ministeriali, in cui l’informazione su alcuni argomenti non può che essere “dogmatica” (c’è proprio necessità di imbottire di dogmi sulla teoria della relatività o, magari è meglio limitarsi a convincere su come si stabiliscono le trasformazioni di Lorentz?). E questi testi dogmatici e spesso poveri e scadenti sugli argomenti di base (come il teorema dell’energia o della quantità di moto) si pubblicano perché gli insegnanti li adottano … ma poi, è ancora in vigore la norma che “obbliga” un Docente all’adozione di un libro di testo? Non sarebbe più educativo abituare a studiare su più testi (rifornendo le biblioteche d’Istituto)? O forse non sarebbe allora più educativo adottare quell’impertinente libriccino di Giovanni Tonzig “100 errori di Fisica pronti per l’uso”. Dopo tutto la vera comprensione si consegue dopo avere compiuto tutti gli errori possibili … o citando direttamente Werner Heisenberg “Un esperto è uno che conosce alcuni dei peggiori errori che può compiere nel suo campo, e sa come evitarli.” Soprattutto è l’Aristotelismo di ritorno il nemico di qualunque conoscenza critica.

2 pensieri su “L’adozione del libro di testo: un esempio di didattica negativa

  1. Questo suo scritto è molto interessante; almeno quanto i precedenti. Sarebbe solo da approfondire la questione legata all’obbligo, per il docente, di indicare un libro di testo.

    Il suggerimento finale è allettante. Ma esistono libriccini simili a quello di Tonzig in altre discipline?

  2. Gentile Commentatrice,
    non so se esistono libriccini simili per altre discipline, ma questo di Giovanni Tonzig, più volte recensito positivamente e più volte ristampato è un vero spasso! In quanto allo spirito Aristotelico che è duro a morire, ricordo di avere fatto vedere ad una mia collega che un pezzetto di carta abrasiva (fine) posta sopra una analoga striscia di carta abrasiva stava in equilibrio su un piano inclinato con un angolo prossimo a 60° dimostrando che il coefficiente di attrito statico è, in alcuni casi, maggiore di 1. Eppure la mia collega ha continuato a fare lezione come sempre (il coefficiente d’attrito è minore di 1) perché, mi disse, “sul libro c’era scritto così”. Ovviamente i suoi studenti appassionati di “Formula 1” conoscevano valori di coefficienti d’attrito tra pneumatico e asfalto maggiori di 1 … e rimanevano “disorientati”.
    Attendo un commento di un Preside che mi riferisca se esiste o se è mai esistita la normativa che obbliga un Docente all’adozione: se la risposta sarà negativa tempi nuovi e migliori potranno aprirsi per la Scuola. Lobby degli Editori permettendo …
    Cordiali saluti
    Salvatore Ganci

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