Fecondazione…trafficata!
Traffico di ovuli in una clinica privata di Bucarest. Coppie sterili, dall’estero, per fertilizzazioni in vitro, al modico costo, tra i 10.000 e i 15.000 €. La maggior parte da Israele, Italia e Gran Bretagna. Reclutate giovani romene, tra i 18 e i 30 anni, che acconsentivano di donare gli ovuli, in cambio di somme tra gli 800 e i 1.000€. Il responsabile della struttura, assertore del tutto avvenuto in piena legalità. Essendo in costante contatto con noti centri internazionali e specialistici di vari Paesi, tra cui, in Italia, il Niguarda di Milano. Un modo per approcciare alla vita ad ogni costo! Anzichè vendere il nascituro, andare a monte. La legislazione, ha fatto giustizia. Serrando i polsi dei nababbi di tale commercio. Di fondo, il risvolto sociale. Un tempo, l’inseminazione artificiale, trampolino oltre confine. Oggi, sfatato il tabù, gli ovuli belli e pronti all’uso. La vita umana, mistero nascente: giammai compreso appieno. Prodigio rinnovabile. Con una minima dose di sacrale rispetto. Le adozioni impossibili, quelle che il nostro tempo propina, al posto dei desaparecidos e dei rom, raggirate. Gioia della maternità, in qualunque tempo! Vera e propria violenza all’etica ed al principio stesso naturale. Una pigiata di troppo all’acceleratore della modernità e delle scoperte scientifiche. Una scienza che a servizio dell’uomo, deve elevarne la dignità, mantenendone integro il valore umano di persona. Ma, quando la nascita è del tutto artefatta, quando la genitorialità non è più un valore cromosomico, vien di chiedere anzi tempo, al bimbo mai nato della Fallaci, se, per sua scelta, accetterebbe di venire al mondo in condizioni spurie!