“Le lacrime di Nietzsche”, una lettura che non lascia indifferenti

 Giovanna Rezzoagli

Quando frequentavo il primo anno della Scuola triennale di Counseling ad indirizzo di Scienze  Sociali, fu consigliata la lettura di un testo particolare: “Le lacrime di Nietzsche” scritto da Irvin D. Yalom,( Neri Pozza Editore, Vicenza, 2006). All’inizio credevo che fosse un saggio di filosofia piuttosto noioso. Poi piano piano lo stile leggero e diretto dell’Autore, conquisto tutto il mio interesse. In pochi giorni lessi tutto il volume con la sensazione di aver letto una storia dalla trama elaborata, ricchissima di contenuti magistralmente trasmessi. La trama è costituita dalla versione romanzata di una parte della vita di Nietzsche, vista con gli occhi dell’amico Breuer. Ricca di emozioni, parla di amore, amicizia, sacrificio e tanta sofferenza. Perfetto per chi ama una lettura non banale ma, nel contempo, affatto scontata. Non è certamente il classico romanzo d’amore a lieto fine , condito da scene di sesso più o meno esplicito. Ma è un romanzo d’amore, il più profondo perché il più disinteressato. Un romanzo che questa estate proporrò a mio figlio tredicenne, perché, a mio parere, è questa l’età migliore per avvicinarsi alla lettura con passione. Leggere non fa mai male se si è supportati da genitori consapevoli. Sicuramente è molto più utile che guardare in televisione film pieni di scene violente o inneggianti ad una visione distorta del sentimento più profondo della vita: l’amore.