Santa Maria di Castellallabate: vetrina dell’editoria del Sud

 Sabato 11 luglio 2009, a Villa Matarazzo, a Santa Maria di Castellabate, inaugurazione della XIX° Rassegna di “Libri meridionali – vetrina dell’editoria del sud”, promossa e portata avanti da circa un ventennio dal professore Gennaro Malzone, infaticabile promotore culturale del Cilento.  Alla serata inaugurale sono previsti interventi di Amilcare Troiano, Presidente del Parco del Cilento e Vallo di Diano, professor Costabile Maurano, sindaco di Castellabate, Amedeo La Greca, Presidente del Centro di Promozione Culturale del Cilento oltre che del già citato professore Gennaro Malzone, ideatore e curatore della rassegna. Previsto anche un intermezzo musicale del pianista Bruno Manente e del soprano Ilia Verrone. Durante la manifestazione saranno consegnati il premio per l’editoria a Carlone La Veglia – il premio autore a Giuseppe Liuccio – il premio giornalistico a Giancristiano Desiderio – il premio speciale rivista a “Cilento –Tempi”.  Per la prima volta sarà presente alla rassegna la collana “Il Cilento nuovo” diretta da Mario De Pascale, Antonio Infante e Catello Nastro che presentano cinque interessanti volumi in un felice connubio letteratura –  arte figurativa. Cinque libri di tre  scrittori del territorio che rendono omaggio, con una bellissima copertina illustrata da grandi artisti salernitani e cilentani in particolare modo. Paolo De Matteis, Gerardo Prota, Alida De Silva e Maria Rosaria Verrone sono il fiore all’occhiello di questa prima collana letteraria del terzo millennio che vede la luce sotto l’egida della Libera Università Internazionale di Arte, Lettere, Musica e Storia, onlus, del Cilento e del Vallo di Diano” che ha sede legale in Agropoli.  Questa collana si propone, tra l’altro, di portare al pu bblico dei lettori bel dodici titoli prima della fine dell’anno 2009.  Ben vengano queste rassegne culturali atte a far conoscere la vita e la cultura cilentana non solo nel territorio ma anche nel mondo.  Questo, se non altro, almeno per far onore alle migliaia di emigranti cilentani  che fanno altrettanto onore alla loro terra col loro lavoro, la loro arte e la loro cultura.