Letto alla Radio: Tiziano Scarpa, vincitore del Premio Strega

E’ entrato nell’olimpo dei grandi scrittori italiani, e pertanto a breve uscirà da quella cerchia di “amici in rete, amanti degli incontri intimi, alla presenza di poche persone”, con la quale finora preferiva confrontarsi. È Tiziano Scarpa, giovane ma apprezzato scrittore veneziano, “voce originalissima del panorama letterario italiano”, vincitore del Premio Strega 2009 con il libro “Stabat Mater”. La cerimonia di premiazione ha avuto luogo al Ninfeo di Villa Giulia a Roma, solo pochi giorni fa, poco dopo la mezzanotte del 2 luglio, ma lunedì prossimo, Tiziano Scarpa sarà ospite a Radio Alfa a “Letto alla Radio”, la rubrica dedicata al mondo dei libri curata da Annavelia Salerno, in onda alle 18.45 e in streaming su www.radioalfa.fm. La storia contenuta in “Stabat Mater”, che ha fatto conquistare a Tiziano Scarpa il premio più importante del panorama editoriale italiano, racconta la storia di Cecilia, una sedicenne che vive nel palazzo in cui un tempo venivano ospitate le ragazze senza famiglia, l’Ospedale della Pietà di Venezia: luogo, questo, caro all’autore, in quanto qui venne alla luce, e dove all’epoca della narrazione, le bambine senza madre trascorrevano il loro tempo. Cecilia è una di queste: vive la condizione comune a tutte le sue coinquiline e, mentre tenta di immaginare il volto di sua madre, le scrive della sua vita e delle sue malinconie. Di buono, nella vita di Cecilia, c’è la musica: suona infatti il violino, lo suona magnificamente, dietro una grata da dove nessuno la può guardare in volto; la musica è la sua valvola di sfogo, il suo mondo, la sua libertà, è il suo modo per esprimere la sua identità. Ma oltre la musica ci sono solo i suoi interrogativi, la sofferenza che le impone la sua condizione di bambina abbandonata, e la scrittura, unico strumento che le consente di parlare a questa madre che non esiste. Questa è la sua vita. Poi un giorno qualcosa cambia: al convento arriva un maestro di musica, un compositore, tale Antonio Vivaldi, che prepara le ragazze alla esecuzione delle sue opere: qui Tiziano Scarpa lascia intendere quasi che Vivaldi si sia ispirato proprio a Cecilia per passaggi importanti di opere immortali come “Le quattro stagioni”. In lui Cecilia si identifica, perché vede in lui le stesse pene e le stesse rinunce che vive lei. Antonio Vivaldi sarà per Cecilia la sua fonte di luce. Una storia bella, quella di Tiziano Scarpa, che inizia all’insegna dell’angoscia ma lascia intravedere, già verso la metà del libro, un finale di luce.