CIDEC: battaglia senza esclusione di colpi
Tanto, troppo rumore, troppi malumori intestini; insomma troppo per la storica e potente Confederazione Italiana degli Esercenti Commerciali (CIDEC) che da un lato registra il punto massimo della sua espansione e dall’altro non riesce a nascondere una battaglia senza esclusione di colpi per la conquista del potere nazionale e locale. Tutto nasce, come spesso accade, nella regione Campania dilaniata da scontri senza quartiere per la spartizione del potere che, proprio nella nostra regione, raggiunge forse l’apogeo numerico degli associati. Due personaggi su tutti: il segretario regionale Alfonso Bottone e il presidente provinciale Mario Arciuolo. I due in una sorta di braccio di ferro sono stati nominati rispettivamente vice presidente nazionale e segretario nazionale, poi sono stati disarcionati e, infine, di nuovo in sella. Colpi bassi a vicenda. L’ultimo sferrato da Mario Arciuolo con una procedura ex art. 700 c.p.c., accolta dal gip di Roma Giuseppe Di Salvo, che ha praticamente congelato i risultati e lo stesso congresso nazionale elettivo attraverso cui Alfonso Bottone si era preso la rivincita su Mario Arciuolo. Nessuna sentenza definitiva, quindi, come sbandierato dalla parte amica di Arciuolo ma una semplice ordinanza che, di fatto, comunque rimette ai nastri di partenza entrambi i concorrenti nell’attesa che il congresso venga legittimamente riconvocato con firma congiunta tra il presidente naz. Goldin e il segr. naz. Arciuolo. Un paradosso, ovviamente, che tiene bloccata una confederazione importantissima per l’economia di un intero paese. Suscita almeno delle perplessità la dichiarazione di Agostino Goldin (in conferenza stampa, presente anche l’avv. Michele Sarno) in merito a “buchi esattoriali” di oltre duecentomila euro (Inps, Inail ed Erario) attribuibili alla gestione provinciale di Arciuolo, come denunciato in conferenza stampa questa mattina dallo stesso Goldin che ha aggiunto di aver erogato a favore di Salerno contributi per oltre quattrocentomila euro negli ultimi due-tre anni. Perchè Goldin ricorda soltanto adesso questa “cattiva gestione”; per accattivarsi la stampa e l’opinione pubblica o per sviare l’attenzione da altri problemi legati anche alla gestione politica dell’organismo provinciale che in questi ultimi mesi, attraverso la CCIAA, ha inciso profondamente nelle scelte dei vertici delle poltrone di potere, come ad esempio l’Autorità Portuale. Insomma ci troviamo di fronte ad una battaglia politica o ad una scelta di legalità, atteso il fatto che l’autonomia delle singole confederazioni provinciali è un caposaldo intoccabile dell’organizzazione nazionale. Sul tappeto resta una triste realtà e cioè che lo scontro tra Bottone, Arciuolo e Senatore rischia di paralizzare la Cidec sia a livello provinciale che regionale e nazionale. Un vero peccato, anche se più di qualcuno sussurra che una nuova organizzazione parallela è già bella e pronta. Vedremo!!