I sognatori dei mulini a vento

 Salvatore Ganci

Vi ricordate la celebre frase di quel galantuomo di Luigli XIV? (après moi le déluge). E ora avete presente quella bella immagine da satellite che mostra la parte a nord del continente eurasiatico visto in piena notte (e suppongo d’inverno visto che è tutto buio pesto)avete notato le macchie sfavillanti di luce che fanno individuare Londra, Parigi, Berlino, l’area industriale milanese. Provate ad immaginare questa stessa fotografia tra 400 anni o forse meno. Ho capito, sto facendo fantascienza e questo non è da buon Fisico. Però non occorre essere “Fisici” per capire che l’attuale richiesta energetica (quasi 400000 GigaWatt/h medi solo per l’Italia), non tiene conto che dopo di noi ci saranno (probabilmente) delle generazioni  la cui crescita è (ahinoi) esponenziale, visto lo scarso controllo delle nascite in buona parte dell’umanità.Tradotto in “soldoni”: se i nostri problemi energetici connessi alla produzione di beni spesso di discutibile utilità (a che servirebbe tanta pubblicità?) stanno trasformando irreversibilmente la Natura,  e i “Verdi” sognano che con quattro “mulini a vento” e le celle fotovoltaiche sui tetti,  vivremo sempre più a pieno agio e comodità, armonia e felicità, allora concordo per l’armonia e la felicità (che dipendono dagli uomini) ma quanto  al pieno agio e comodità, temo che dovremo abituarci ad un razionale ritorno al passato (cominciando a farci fresco con un buon ventaglio e lavando i piatti a mano)  o non ci sarà futuro tra qualche generazione. E’ dalle scuole primarie che questo “concettino” (semplice, semplice) potrebbe iniziare a fare buona presa. Ritornando giorni fa nella vecchia classe di scuola elementare frequentata da mio figlio anni fa, notavo come i bambini avessero due cestini di raccolta differenziata (carta e plastica). Pensando ai trascorsi problemi della Campania mi è venuto spontaneo pensare: “che saggi bambini, che brave Maestre.” Sempre che  la provvida sventura  di un virus mutante (e veloce a propagarsi)  non dia il tempo di capire come provvedere al vaccino, risolvendo così  il problema del sovraffollamento (e di conseguenza di richiesta energetica). Ma forse l’ottimista penserà che come la Francia ha superato anche un Luigi XIV, l’umanità saprà superare queste inezie da menagramo.

 

2 pensieri su “I sognatori dei mulini a vento

  1. … “razionale ritorno al passato (cominciando a farci fresco con un buon ventaglio e lavando i piatti a mano) o non ci sarà futuro tra qualche generazione”.

    Quanta saggezza in questa frase. Ma non abbandoniamo la speranza delle energie alternative.

  2. Gentile Commentatrice,
    nessuno ha scritto di abbandonare le ricerche sulle energie alternative, anzi, l’unica fonte di energia che morirà con noi (il sole) è quella cui si dovrebbero rivolgere maggiori attenzioni. Ma in questo, a Fisciano, si lavora già in questa direzione. Negli anni ’30 la centrale idroelettrica nell’entroterra di Chiavari dava elettricità all’entroterra e alla striscia di riviera da Chiavari a Sestri Levante, oggi la stessa centrale (5 MVA) non basterebbe neppure per un quartiere di Chiavari… Sono solo mutate le abitudini, non tanto il numero di abitanti.
    Il messaggio del mio intervento ricalca un principio di conservazione che i bambini capiscono benissimo ma i politici no: “se hai un kg di carbone che produce 40000 calorie,…più di quelle non cavi fuori”. Quindi, razionalizza quelle 40000 calorie perché di più non puoi averne …I bambini questo lo capiscono benissimo e sarebbe saggio impegnarli in questi problemini di aritmetica unitamente all’idea che, morti i padri, rimangono i figli.
    Pecoraro Scanio (e compagnia) ci ha invece dimostrato di non sapere fare neppure due conti spiccioli.
    Grazie del commento e cordiali saluti

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