Riceviamo e pubblichiamo: riflessioni sul voto
Lo scenario che si presenta ai cittadini della provincia di Salerno per le prossime elezioni amministrative appare alquanto desolante. Si fronteggiano due schieramenti, capeggiati da un ex fascista di ferro come Cirielli ed un padrone di supermercati come Villani, che rappresentano consorterie politiche ugualmente legate ai poteri forti ed ai disegni di gestione capitalistica dei territori. Le liste del centrosinistra, che gestisce ormai da parecchi anni l’amministrazione provinciale, hanno visto il solito balletto di candidature espressione di questo o quel capobastone politico e clientelare, Sindaco di Salerno in primis. Totalmente assente nel dibattito politico qualsiasi cenno a progetti alternativi di governo in favore dell’ambiente (i progetti degli inceneritori e la fallimentare gestione dei rifiuti sono sotto gli occhi di tuttti)o della redistribuzione del reddito (in una delle provincie più povere del paese ed a più alto tasso di disoccupazione). Anche nella parte “sinistra” o “comunista” del centrosinistra, si ha l’impressione che si punti alla sola riproposizione della carriera personale di qualche vecchio ex assessore e tutto il resto venga dopo.Di fronte a questo misero scenario, sarebbe stato opportuno costruire una presenza elettorale alternativa, che rappresentasse i conflitti presenti sul territorio, i movimenti ambientali e sociali, e sfidasse sui contenuti i due schieramenti. Purtroppo questo non è stato possibile per varie ragioni, ma non di meno rimarrà l’esigenza per il futuro di esprimere con visbilità questa possibilità latente di rappresentanza. Di sicuro però, per quanto ci riguarda, riteniamo assolutamente insufficienti le proposte politiche identitarie e minoritarie, quelle della “unità dei comunisti” o del piccolo partito rivoluzionario. Non basta erigere i vecchi simboli della “falce & martello” per scongiurare la carenza di insediamento politico e militante e l’esiguità delle proprie forze. Per merito e metodo condividiamo, ad esempio, esperienze locali importanti come quella di Bologna, con la costruzione di liste alle comunali ed alle provinciali come Bologna Città Libera e Terre Libere. Queste esperienze ci parlano di candidature qualificate di personalità dei movimenti, portatrici di saperi e di culture alternative ed antagoniste in tutti i campi dei conflitti, con una rappresentazione laica, differenziata e plurale del progetto anticapitalista, progetto che vogliamo sostenere nel concreto e non nella mera astratta simbologia o nella pratica autoreferenziale.Insomma, in vista delle prossime scadenze politiche e dei futuri appuntamenti elettorali, noi in questo momento riproponiamo il nostro impegno nei vari ambiti di conflitto e di movimento, in cui siamo collocati e portiamo ilnostro contributo.La politica non gira solo attorno alle elezioni e di istituzionalismo qualcuno è già morto. Per questo lavoreremo sul piano del conflitto per costruire Comitati contro la Crisi, sempre più urgenti e necessari, in grado di respingere l’assalto berlusconiano e di Confindustria; comitati ambientalisti contro l’inceneritore e per i rifiuti zero e di restituire, a partire dalle lotte, la necessaria fiducia a lavoratori e lavoratrici, ai giovani, ai movimenti per i diritti civili e ambientali, al movimento antiguerra, per una nuova stagione di unità e radicalità.
Sinistra Critica