WWF: moria di pesci nel fiume Sele

E’ di alcuni giorni fa la notizia di una ingente quantità di pesci ritrovata morta lungo le rive del fiume Sele, nel tratto a valle della caserma militare di Persano. La scoperta, effettuata da alcuni tecnici del Dipartimento di Scienze farmaceutiche dell’Università di Salerno, è avvenuta durante la periodica sessione di campionamento delle acque, svolta nell’ambito del programma di monitoraggio del fiume Sele, finanziato dall’Autorità di Bacino Interregionale. I pesci (quelli visibili ammontavano ad alcune decine di chilogrammi) risultavano già in avanzato stato di putrefazione, ma ciò che ha ulteriormente preoccupato gli operatori, è aver notato che nella stessa zona c’era anche una gran quantità di altri animali morti come lumache e girini. “L’evento è quanto mai sconcertante se si pensa che in questo periodo i livelli idrici del fiume si sono mantenuti costantemente elevati e quindi in grado di diluire eventuali fonti di inquinamento”, ha affermato Alberto Gentile, responsabile del Settore Acque e Fauna Ittica del WWF Salerno. “Il fatto che gli esemplari si distribuissero in maniera più o meno omogenea lungo le sponde, fa pensare che siano stati trasportati dalla corrente, quindi necessariamente l’eventuale contaminazione si è verificata nella zona più a monte. Non essendoci attività industriali, capaci di provocare simili danni, il pensiero corre subito ai fitofarmaci utilizzati in agricoltura. E’ possibile infatti che qualcuno abbia lavato i serbatoi per il diserbo direttamente in acqua o peggio ancora abbia riversato il materiale in eccesso nel fiume Sele”.Il problema di questi fenomeni di contaminazione è che non lasciano presenza in acqua, anche se provocano gravi danni alla comunità biologica acquatica. Si spera che le prossime indagine svolte dal Dipartimento di Scienze Farmaceutiche possano chiarire la portata dei danni subiti dall’ecosistema. Resta comunque il problema della tutela delle nostre acque interne, che diventerà sempre più difficile se le istituzioni non smetteranno di essere miopi e affronteranno in maniera seria e rigorosa il tema della vigilanza e del controllo di tutte le attività produttive situate in prossimità dei nostri corsi d’acqua.