L’angolo del cuore…di Francesco Terrone

L’ingegnere poeta. Dalla fine sensibilità, che ben sposa la stoffa manageriale. Francesco Terrone, nativo di Piazza Del Galdo, frazione di Mercato San Severino, balzato recentemente all’attenzione mediatica non per le sfide meridionaliste, come negli anni scorsi. Bensì per quella toccante lirica che in pochi versi, pennella emozioni e situazioni. Annotate furtivamente, come lui stesso rivela, nel corso dei suoi frequenti viaggi per motivi di lavoro. Di notte, quando il sonno tarda a rilassare le membra e ci si ritrova soli con se stessi. Quando si spengono i fari della ribalta quotidiana, fatta di stress e di affollati volti. In tali spaccati di solitudine, inevitabili, Terrone afferra il fedele telefonino e scrive ciò che il cuor balbetta. Poi, la decisione di trasferire tutto sul foglio bianco. Intanto i sentimenti trasudano. Il cuore accelera le pulsioni. E cessa l’ ingegnere, per far spazio all’uomo dal cuore d’un fanciullo. “Francesco Terrone-scrive Carmine Manzi-viene da una realtà della vita ch’è meccanica, forse molto lontana dai sogni eppure ci dimostra questa sua grande interiorità, questo amore per la Natura e le cose, ed un attaccamento particolare per la terra che gli ha dato i natali e da cui ha assorbito gli elementi necessari ed indispensabili per raccogliere i suoi sogni in vibrazioni spontanee, ma così piene d’esultanza, che invitano alla bontà, alla fiducia ed alla fratellanza. Un esordio, quindi, che si presenta sotto i migliori auspici ed è ricco di promesse per l’avvenire.”

L’essere umano

Senza una parola

d’amore, l’essere umano

appassisce, come una vite

nata su di una roccia, così

come il pane, il lavoro e…

la dignità.