Campania: terra d’immigrati

di Rita Occidente Lupo

Campania felix. Anche per l’immigrazione. Circa 300.000 gli stranieri che, con tanto di permesso di soggiorno, vivono ormai nella regione vesuviana. Che sia per il clima, che per le condizioni socio-ambientali, rende lo stanziamento appetibile. Diciamo che nel campo imprenditoriale ed in quello assistenziale, l’immigrato fa comodo. Oltre al caporalato, macchia nera di alcune aree più interne. E, geograficamente, più distanti dai circuiti metropolitani. Per l’accudimento degli anziani, ormai non più seguiti dai familiari, sempre troppo intenti a correre dietro i ritmi frenetici quotidiani. A parte perle di saggezza, la quarta età ha ormai tanto del passato da raccontare. E poco del presente su cui entusiasmare. L’importanza di non sentirsi soli. E di avere qualcuno con cui condividere il tempo lezioso. Di qui l’affermazione delle badanti. Di una figura lavorativa, in passato pressocchè sconosciuta. Tra le pareti domestiche, l’accudimento del proprio caro. Si vegliava quando, le condizioni precarie di salute, richiedevano l’assistenza. Oggi, le dame di compagnia, scortano vecchietti sdentati o ringalluzziti settantenni. Appannaggio alla solitudine depressiva, solitamente coniugata alla fase calante dell’esistenza. Le nuove colf, per tutte le età, amano ritrovarsi non a corto d’impiego. Pronte a qualsiasi lavoro, per loro full time bimbi e faccende domestiche. Fanno comodo oggi le donne dell’est, anche se in molte famiglie, imposte con estrema innocenza, ben presto spietate mangiatrici di proventi. Le eccezioni non mancano e ravvivano il panorama ma, senza mezzi termini, occorre distinguere i singoli casi. La caccia alle streghe non può scattare senza reali elementi. Ed oggi, stimando il reale impatto che l’est ha avuto nel nostro Paese, occorre rendersi conto che lavori dismessi dagl’Italiani, vengono recuperati proprio grazie alla manodopera straniera. Che poi venga sfruttata al nero, prostrata nella sua accezione lavorativa, è da aborrire. Lo straniero dev’essere garantito, tutelato e rispettato. Ovviamente, occhio e pracauzioni!

2 pensieri su “Campania: terra d’immigrati

  1. Non si può dire . una scelta non è buona solo perchè migliore di un’altra, bensì va inserita nel contesto globale in cui si trova e valutarne gli effetti sull’intero sistema a medio e lungo termine. Cioè non si può dire che e che comunque la somma algebrica è positiva e quindi “tutto va bene”, continuiamo così, cioè la classica soluzione all’italiana, emotiva, “a tarallucci e vino”. Comprendo perfettamente le buone intenzioni e anche la ricerca di imparzialità e oggettività ben riuscita, ma purtropo in Italia ad una politica dei furbi si contrappone quella sentimentale. Nessuna delle due porta a buoni risultati. Occorre un grosso lavoro di programmazione. Comunque, ripeto, complimenti per l’articolo che è sicuramente di stretta attualità e di emergenza, che nessuno sembra voler affrontare.

  2. Mi piace molto il termine “mangiatrici di proventi” utilizzato, come sempre, con grande maestria dalla Direttrice che ha messo molto bene a fuoco il problema degli immigrati senza enfatizzarlo nè in senso negativo nè in positivo. Complimenti.

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