Giochi di palazzo dietro le quinte

Rita Occidente Lupo

Il vento del Pdl. Non quello dell’est, che cantava Lucio Battisti in una struggente malinconia. Ben nota al grande Mogol, che lo accompagnò fino agli ultimi singhiozzi di una carriera spezzata solo dall’infermità prematura. Nè il vento che soffiò sui cardini vaticani, consegnando alla memoria del nostro tempo, l’eroica figura di Wojtyla. Tutt’altra canzone. Quella che il presidente Berlusconi ha intonato da un bel pezzo e che sta registrando il tripudio italiano. Anche se non si comprende ancora cosa abbia realmente fatto di buono fino a questo momento il Governo. Paraventato dalla crisi, made America, dissenso ovunque. Dalla scuola, fino a Natale in piazza, alle liste della disoccupazione. Dall’insediamento di volti, tratti dal mondo dello spettacolo, alla mancata riforma elettorale. Giammai prestati alla politica, sul carrozzone degl’inquisiti, ancora in pole position anche grancasse da riposo. Personaggi che sembravano sospesi tra la vita e la morte, tra la Giustizia e la connivenza col potere. Ancora una volta fiato alle trombe. Le europee resuscitano perfino Geronimo, un tempo dato per spacciato per le sue precarie condizioni cardiache. In attesa di trapianto, Paolo Cirino Pomicino, vecchia guardia della politica, non demorde. Ed il Ministro Gianfranco Rotondi, che vantò alle sue nozze la presenza del presidente Berlusconi in qualità di testimone, lo rispolvera. Miracolosamente ripresosi dai funesti bollettini medici, che dopo averlo congelato nel ruolo di capogruppo camerale della Dca, ora lo proiettano verso Bruxelles. Dall’Europa alla nostra provincia. Cosa aliti, lo si respira. Gli zefiri primaverili sembrano aver già unto alla presidenza provinciale l’on. Edmondo Cirielli. Un’aria di smobilitazione, allerta i fedelissimi del presidente Villani. La sinistra allo sbando, non lascia intuire la voglia di rinsediarsi a Palazzo Sant’Agostino. Eppure, ogni elezione, riserva incognite. Senza unità, al di là della proliferazione delle liste, che a detta del sindaco De Luca, offrono il fianco ad infiltrazioni camorristiche, la forza crolla. Villani, sempre più solo. In un coro ancora intento alla quadratura di un rettangolo, anzicchè di un cerchio. Malgrado esistano delle presenze storiche nella nostra provincia, incardinate da tempo memorabile. Nel Pdl, i referenti deficitano. Fi ha messo in campo solo recentemente improvvisate figure. Nella nostra città, la sua genesi, piuttosto travagliata. Da quando si trovò fortunatamente baciata dalla dea bendata, striscionata alle amministrative d’azzurro, prima che la rimonta del centrosinistra consegnasse la città a chi non decide di mollarla per niente al mondo. Oggi Villani deve cimentarsi anche con De Luca. Deve verificare sul campo la tenuta dell’asse non solo nell’ambito della sua coalizione. Tra i franchi tiratori, intenti ancora a litigare, più che a vincere le elezioni, c’è da azzardare che finalmente il centro-destra vincerà la sua battaglia. Ma fino a quando riuscirà poi a reggere le sorti della provincia, con tutti gli alleati che si ritrova, è tutt’altro affare! Cirielli deve davvero far fronte a tutto il suo equilibrio politico, che se non l’ha mai sostenuto prima, per la sua volitività caratteriale, giocoforza dovrà essere d’ora in poi la sua egida! Se non altro per sedare gli scalpiti di chi già chiede assessorati, anche senza presentarsi all’elettorato.