PSI: Gennaro Mucciolo all’angolo

A

ldo Bianchini

Che il Partito Socialista Italiano fosse il principale obiettivo di “mani pulite” e che la furiosa diaspora al suo interno dopo il regno di Bettino Craxi fosse la causa principale della “non rinascita” sono cose oramai risapute e più volte commentate dai molteplici osservatori politici sia a livello nazionale che locale. Che il PS salernitano, dopo le lunghe e difficili battaglie interne, potesse sciogliersi come neve al sole poco tempo dopo la sua “apparente rinascita” era, ed è, cosa difficilmente prevedibile in considerazione di quella che appariva (fino a qualche settimana fa) come una indissolubile alleanza che legava in un unico progetto i grandi elettori del partito a cominciare dal leader Gennaro Mucciolo (vice presidente del Consiglio Regionale) per finire ai Maraio ed agli Avella che in città rappresentano lo zoccolo duro del partito ed ai provinciali Rocco Giuliano e Luigi Giordano con in seconda battuta il recalcitrante Mino Pignata (presidente del Consiglio Provinciale). Un pò fuori gioco appariva da tempo l’immarcescibile architetto Marco Petillo che dopo essere stato scaricato dal sindaco De Luca (e non difeso in maniera credibile da Mucciolo) sembrava proprio fuori gioco e fuori dal partito. Il quadro che si è andato consolidando dopo le ultime amministrative comunali ci aveva mostrato un apparato che faceva leva su Enzo Maraio quale assessore al comune capoluogo, Rocco Giuliano assessore alla provincia e lo stesso Mino Pignata per non dimenticare Rino Avella alla presidenza dell’EPT. Un vero organigramma di potere molto coeso e pronto a dettare le regole in qualsiasi contesto politico sotto la guida del “castellano” Gennaro Mucciolo. Il seme della discordia è stato, però, sibillinamente lasciato cadere nell’apparato “forse” dall’ingovernabile Vincenzo De Luca che dall’alto del suo intuito politico cerca di mantenere stretto a se il giovane Enzo Maraio (leader dei giovani socialisti), spinge Rino Avella verso una poltrona di assessore provinciale e sbaracca dalla stessa provincia i non fedelissimi Mino Pignata, Luigi Giordano e Rocco Giuliano per sostituirli con  altri nomi pescati in un PD (sia del Vallo di Diano che di altre zone) che aspetta solo gli ordini del gran capo. Altrimenti non si capirebbe il perchè della evidente sollecitazione di Avella nei confronti di Enzo Maraio a cavalcare la tigre del dissenso attraverso la costituzione di una associazione che ha tutto il sapore della diaspora contro Gennaro Mucciolo, dopo che lo stesso Avella aveva vissuto una brutta stagione di rapporti con l’on. De Luca all’epoca delle sue improvvise dimissioni da assessore della seconda giunta deluchiana. Insomma, a questo punto, il buon Gennaro Mucciolo sembra proprio fuori da qualsiasi tipo di alleanza non potendo, forse, contare neppure su Marco Petillo che dopo essere stato brutalmente scaricato sembra non avere più intenzione di rimontare sul carro di Mucciolo che appare, se non proprio perdente, fortemente in ritardo sul rinnovamento storico che il bravo Enzo Maraio sta dando a questa frangia di partito prima di appiattirsi nell’enorme contenitore del PD. Il giovane avvocato Enzo Maraio, comunque, ha visto giusto fin da quando con grande garbo ed umiltà ha dato spazio a tantissimi giovani socialisti che saranno la novità e la forza in un prossimo futuro e che il 31 gernnaio 2009 si ritroveranno tutti insieme per un interessante congresso nazionale proprio quì a Salerno. per ricevere anche la benedizione del segretario nazionale del partito. Abbiamo parlato con il linguaggio della fantapolitica, chissà!! I prossimi mesi ci diranno la verità.