Roccapiemonte: tematica trapianti, in scena “Tu la doneresti la felicità?”

Uno spettacolo intenso, che tocca il cuore e fa vibrare le corde dell’anima.

In scena la bellezza della vita, quella vita che si fa dono di se stessa e sconfigge la morte, facendo rinascere nuova vita.
Alfonso Ferraioli, scrittore, attore e regista, ieri sera a Roccapiemonte, sul palco dell’Auditorium dell’Istituto Comprensivo Mons.Mario Vassalluzzo,nell’ambito di una iniziativa promossa dall’Associazione “Le Philanthrope” presieduta da Luisa Trezza,  in sinergia e collaborazione con la dirigente dell’Istituto Comprensivo Anna De Simone, ha strappato applausi ma ha anche fatto scendere qualche lacrima, accendendo i riflettori su di una tematica delicata ma drammaticamente attuale,qual è quella della donazione degli organi , di cui per reticenza,per paura o per tabù, si parla veramente poco.
“Tu la doneresti la felicità?” è una sorta di spettacolo interattivo nel quale lo spettatore viene inserito con delicatezza e leggerezza , riuscendo persino a strappargli qualche risata.
Ferraioli ha un debito di riconoscenza nei riguardi della Vita e di chi, seppure in un momento di grande dolore, decide di compiere quel gesto di generosità estrema, capace di salvare altre vite.
Ed è così che sul palco porta la sua esperienza di trapiantato ma anche quella dei genitori della piccola Valentina che dinanzi alla morte terrena della loro figlia, decidono di farla rinascere in altre sette vite.
E magicamente tra il pubblico, su richiesta dello stesso Ferraioli, si alzano 7 spettatori, ognuno ad impersonare quella vita salvata grazie all’organo donato.
Un impatto visivo ed emotivo al tempo stesso forte ed immediato che consente di toccare con mano la grandiosità del gesto compiuto.
Ad accompagnare Ferraioli sul palco una bravissima Mirella Giordano e la coreografa e ballerina Tania Navarra, il tutto con le musiche dal vivo composte dal giovanissimo pianista Paolo Morese.
E poi la testimonianza diretta di un papà che ricorda  il calvario dell’attesa e la gioia della rinascita della sua piccolina grazie ad un trapianto salvavita.
1 ora e mezza di racconto che si snoda attraverso dialoghi, monologhi, suoni, immagini e passi leggiadri di danza.
È la danza della vita a muoversi tra gli attori, ora a consolare le loro pene e tormenti, ora a consegnare materialmente quel dono tanto atteso, quella felicità che si chiama trapianto.
“ Chi salva una vita, salva il mondo intero”.
Alfonso Ferraioli lancia il suo messaggio di grande speranza e di civiltà a chi vorrà coglierlo, scegliendo  di diventare, un domani o anche mai e sarà sempre la vita a deciderlo, un donatore di organi.
Al termine dello spettacolo,  la dirigente dell’Istituto Comprensivo Anna De Simone, che ha comunicato di avere già dato il consenso alla donazione all’atto del rinnovo della carta d’identità , ha espresso parole di grande apprezzamento per l’opera di Ferraioli, manifestando l’intenzione di avviare un percorso di sensibilizzazione sull’argomento all’interno della propria scuola.