Lourdes: pellegrini di un giorno, contro la crisi

dal nostro inviato il direttore Rita Occidente Lupo

Se la crisi si respira nell’aria, con seria preoccupazione degli esercenti di pubblici esercizi, è pur vero che ancora tanti a venire a Lourdes con ogni mezzo. Ed a regalarsi chicche e dolciumi, per sè e per i propri cari. Insieme ai souvenirs, che in ogni caso riempiono il trolley. “Siamo preoccupati della mancanza di clientela- commenta in italiano alquanto spedito la portoghese Sonia, che lavora nel negozio Le Compstoir du fruit: cioccolateria e caramelle, tra frutta disidratata e torroni, occhieggiano variegati dai banconi, in attesa dei numerosi turisti. “Da sei mesi abbiamo aperto tale punto di vendita, che rientra in una catena, ma registriamo un costante calo di presenze e d’acquirenti; la mia responsabile, Veronica, siciliana, seriamente preoccupata. Chi entra qui non ha preferenze anche se la frutta disidratata, ananas, fragole, pompelmi, non é da meno di torrone a mille gusti ed a cioccolato al cocco, caramellato, al zenzero, alla banana ed altro ancora.” Intanto Lourdes continua a registrare spagnoli, tanti, italiani, di meno. Cosi’ rivela anche la gelateria italiana all’ingresso dell’Esplanade: la crisi? Basta girare lo sguardo! Questo il commento tra un cono al pistacchio ed un secchiello di granita alle 16 pomeridiane, come sorbetto prima di riprendere il tour di funzioni religiose. Sotto il sole bizzarro di un’estate anomala, il cielo plumbeo, i pellegrini di un giorno, che vanno in giro, sui passi di Bernardette, accelerando la tabella di marcia, per concentrare tutto in un giorno. E cosi’ risparmiare spese prolungate di pernottamento, ecco perché anche alcuni hotel han dovuto cessare la propria attività. La speranza che Lourdes, secondo luogo dopo Parigi per boom di presenze, possa riprendere quota economica, su quel turismo che da secolo la connota!