Napoli: il Cristo Rivelato, svelato ai non vedenti

Sonia Sodano

Sarà esposta sino al 13 marzo 2011 presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la scultura di Felice Tagliaferri, il Cristo Rivelato. Opera scultoria di grande spessore morale, che nasce come ispirazione ottenuta dal Cristo Velato del famosissimo artista Giuseppe Sanmartino, scultura che è possibile ammirare invece, nella cappella di Sansevero di Napoli. Realizzata nel 1753, gode di fama mondiale; è infatti, considerata uno dei maggiori capolavori della scultura nel mondo e viene quindi, ogni anno ad essere oggetto di grande interesse per migliaia di turisti. È inoltre, avvolta dalla leggenda legata alla magistrale resa del velo, secondo la quale il principe committente, famoso alchimista e scienziato, Raimondo di Sangro, avrebbe insegnato allo scultore Sanmartino la calcificazione del tessuto in cristalli di marmo. La scultura di Tagliaferri però, non è una semplice imitazione: essa si veste di un significato profondo legato alla storia di vita dello stesso suo creatore. All’età di 14 anni infatti, Felice Tagliaferri, perde la vista e con lei la possibilità di apprezzare in maniera visiva, l’opera del grande maestro. Il desiderio di rivalsa seguito dall’ingegno, si impiegarono nel riprodurla tra il 2009 e la fine del 2010, da un unico blocco di marmo sbozzato da alcuni artigiani sotto la supervisione dello stesso artista. In questo senso Tagliaferri ha desiderato realizzare una sua personalissima visione del significato di scultura. Il Cristo Rivelato è dunque, una scultura tattile che assume doppio valore: “velato” per la seconda volta e “svelato” ai non vedenti, i quali hanno la possibilità di leggere la pietra toccandola con le proprie mani.