Intanto i palazzi antistanti tremavano a causa delle scosse determinate dalle forti ondate  che si infrangevano sulla fiancata della nave.
Sorprendeva sempre più, peraltro, il turismo per Yasmina. Ad ammirare il fenomeno venivano da ogni parte. La meraviglia manifestata richiamava, seppure nelle  dovute proporzioni, la fantastica scena del Rex  nell’onirico, poetico  Amarcord  di Federico Fellini. Insomma Yasmina era diventata occasione di svago, di divertimento.
La stampa non si limitò alla sola cronaca, ma offrì ai lettori articoli di “colore”, corroborati dalle opinioni di intellettuali, poeti e scrittori.
All’Università studiosi di varie discipline e politici si confrontarono sull’ <apparizione> di Yasmina, mentre L’assessore all’Ambiente Pierangelo Cardalesi dichiarava: “E’ come se fosse caduto un meteorite. Ne siamo tutti affascinati”.
Il professore universitario Rino Mele, docente di storia del teatro oltre che insigne  critico delle opere pirandelliane,  ebbe la  geniale idea di far dipingere la nave arenata dai più illustri artisti salernitani.  Proprio per  dare risalto all’evento pensai  la vignetta che, con flashback, ripropongo a distanza di undici anni.
Non mancò inoltre l’idea eccentrica di  Vittorio Sgarbi con la proposta di lasciare Yasmina   nel mare di Salerno come un’opera d’arte.