Montoro Inferiore: Fiesta Argentina a Palazzo De Simone

 

MariaPia Vicinanza

Un’intera serata dedicata alla cultura argentina, “Vuelve la alegria”, cultura, tradizione, solidarietà tra ritmi ed encomi. Voluta dall’Associazione Argentina Terra Mia, nata da un’idea di Andrea De Simone, oggi felicemente padre di tre frugoli sgambettanti, nati dalle nozze con Daniela Pastore, nel 2001 e presieduta dal fratello Antonio, affiancato dall’affabile moglie Mariolina, in nome d’un retaggio familiare, che vide nello scorciato millennio, sia il nonno paterno Domenico, nato a Buenos Aires nel 1890,  che il padre Pietro negli anni ’50, vivere in tale territorio: tributare un dovuto omaggio ad una terra spesso bistrattata e lasciata in controluce rispetto allo stesso Cile, spontaneo. Un Premio, quello che porta avanti Antonio De Simone, per promuovere l’Impegno Sociale. Sulla 17^ candelina, in tanti a salutare l’iniziativa, che non desiste dal mietere consensi negli anni. Presso l’Agriludoteca Mamma Chioccia in San Bartolomeo, un nutrito parterre d’amici e simpatizzanti della cultura dell’America meridionale e di tutti i suoi risvolti, a gremire l’androne dell’austera struttura. A condurre la serata, il direttore del nostro quotidiano Rita Occidente Lupo che, in apertura, sulle brillanti immagini che scorrevano alle sue spalle, ha illustrato anche il perchè del premio in ceramica, realizzato dall’artista Gladys Mabel Cantelmi, su riggiola: i colori azzurro, giallo e l’argento, proprio quelli tipici della terra americana. Dopo il saluto di Antonio De Simone ai convenuti, con il ringraziamento a quanti nel tempo seguono l’iniziativa, il conferimento della pergamena e dell’opera in ceramica alle scuole campane di tango ed a personaggi peculiarmente incisivi nel mondo culturale o sociale. Ogni anno il Premio individua un personaggio di spicco per meriti speciali e quest’anno ha conferito al giudice Gianfranco Fiore, per la sua costante lotta all’illegalità, tale trofeo. La serata ha raggiunto il clou con la bravissima Maria Pantuso, che  fa del tango la sua seconda pelle, vivendolo come cultura: la Milonga di Buenos Aires, concepita come integral, motivazione che ha scortato anche il meritato Premio conferitole, in quanto dalla danza alla musica ed al teatro, costante lo spessore del caliendo amor. Un video realizzato, ha affascinato sull’ultimo ventennio del tango, partendo da Venezia e toccando terre quali il Pakistan. Dopo l’applauditissima proiezione, Milonga campestre con Marlettango Live-Orquestra tipica. Una serata amena, in un mix culturale, che sul congedo del direttore Lupo, ha anticipato il prossimo appuntamento, con la gastronomia tipica, a metà ottobre, ancora tra tanta musica…ovviamente, a ritmo di tango!