Battipaglia: Fasano solidale lavoratori ex Alcatel-Lucent

Il sen. Enzo Fasano interviene a sostegno dei lavoratori della ex Alcatel-Lucent di Battipaglia scrivendo al ministro dello Sviluppo economico e al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali. Duplice la richiesta del senatore del Pdl, che interroga i due ministri per sapere «quali provvedimenti urgenti intendano intraprendere per evitare ulteriori perdite di posti di lavoro in un momento storico così delicato» e «quali azioni intendano promuovere al fine di avviare una concreta politica di investimenti nell’Ict che risolva gli evidenti problemi infrastrutturali delle telecomunicazioni in Italia, puntando sulla banda larga». L’atto ispettivo del sen. Fasano nasce dall’ennesima agitazione dei lavoratori di Battipaglia della Btp Tecno, ex Alcatel-Lucent, i quali hanno aderito allo sciopero nazionale dei dipendenti della multinazionale francese. Uno sciopero proclamato dopo che la Alcatel-Lucent ha annunciato un piano a livello nazionale che prevede circa 700 esuberi, dei quali 360 nel settore sviluppo, 160 delle attività finanziarie e 200 per gli interinali dello stabilimento di Trieste. Il tutto a favore di un trasferimento di ricerca a sviluppo negli Stati Uniti d’America. Anche i lavoratori dell’ex Alcatel-Lucent di Battipaglia hanno aderito allo sciopero, in quanto, malgrado da circa un anno e mezzo lo stabilimento sia passato nelle mani della Btp Tecno, è rimasto a Battipaglia un gruppo di 120 dipendenti della stessa Alcatel-Lucent. Di questi, secondo le RSU, ben 40, tutti operanti settore della ricerca, rischierebbero il posto di lavoro. Due le considerazioni alla base dell’interrogazione, così come si legge nella stessa: «Tali tagli comporterebbero la perdita di capitale umano ricco di professionalità e competenze in uno dei settori più innovativi dell’Ict, soprattutto per quanto riguarda le trasmissioni su fibra ottica». E poi: «Il taglio di 40 lavoratori sarebbe particolarmente dannoso per la cittadina di Battipaglia e per la provincia di Salerno in particolare, e più in generale per l’intera Regione Campania, essendo una delle regioni d’Italia più provate dalla mancanza di lavoro».