Verbi Swahili: KUITA chiamare

Verbi Swahili: KUITA chiamare

Padre Oliviero Ferro

“Weye, kuja hapa. Niko na lazima ya kupatia habari kwa mwongozi wa shirika ya Dine (tu, vieni qui, ho bisogno di mandare le notizie al responsabile della shirika (piccola comunità) di Dine). E’ una comunità che si trova nella penisola dell’Ubwari, di fronte alla missione di Baraka (nella baia di Burton) sul lago Tanganika in Congo RDC. Avevo chiesto a uno che stava per partire con il “boti” (grosso barcone) che avrebbe fatto sosta sulla punta della penisola. Era uno dei catechisti che era venuto in “ città”, a Baraka, per comperare delle medicine e altro materiale per la sua famiglia. Mi risponde: “Ndiyo, padiri. Unipatie barua na nitafanya kadiri ulivyosema (sì, padre, dammi la lettera e farò come mi hai detto)”. Gliela consegno e gli dico di salutare tutti i cristiani. Nella lettera c’era il programma del prossimo safari (viaggio) che sarebbe cominciato proprio da Dine per arrivare, dopo 130 km di lago, al confine della parrocchia. Quindi era importante che il responsabile del settore facesse il”matangazo” (annuncio), in modo da essere presenti a ogni sosta nei villaggi, dove si sarebbe ascoltato la gente, controllato la situazione del catecumenato (i 4 anni), celebrato le messe, regolarizzato qualche matrimonio. E con i due marinai che conducevano il battellino “Sebyera” (nome di una ragazza congolese che era stata una vera testimone di fede), avremmo anche portato le medicine. E poi, avremmo goduto dell’accoglienza delle persone e gustato gli “ndagala”(pesciolini) del lago. Insomma, da un “kuita” (chiamare), sarebbero successe tante cose. Ma non basta chiamare “kuita”, ci vuole anche chi “anasikia, anasikiliza” (chi ascolti) per rendere effettiva la chiamata.