Eboli: nuova campagna raccolta differenziata per secco indifferenziato

Eboli: nuova campagna raccolta differenziata per secco indifferenziato

Nuova campagna di informazione e sensibilizzazione per il corretto conferimento del secco indifferenziato. “E’ tempo di fare la differenza… con l’indifferenziato!”

In sinergia tra Assessorato all’Ambiente e Sarim sta per prendere il via una nuova campagna di sensibilizzazione e informazione per la frazione di secco indifferenziato, al fine di ridurne la quantità e migliorane la qualità e riuscire così a riciclare un maggior quantitativo di rifiuti.

L’impegno profuso dai cittadini, unito alle misure di gestione e controllo adottate dall’Amministrazione Comunale e alla professionalità del gestore, hanno consentito di raggiungere e superare il valore obiettivo del 65% di raccolta differenziata (RD), fissato dal D.Lgs 152/2006 e ss.mm.ii.

«Si tratta di un traguardo inseguito da anni, che gratifica l’intera Città, – ha dichiarato l’Assessore all’Ambiente Nadia La Brocca – esortando a rilanciare l’azione condivisa nella direzione di consolidare il dato, incrementare la qualità del servizio, contenendo i costi ed aumentando i ristori a favore dei cittadini».

Il Comune di Eboli ha registrato una percentuale di raccolta differenziata del 67,87% e la misura di 1,19 kg di rifiuto al giorno prodotto per abitante, risultato lusinghiero e in calo rispetto agli anni precedenti (dati – ISPRA).

Per migliorare ulteriormente il dato della raccolta differenziata Saranno organizzati incontri nei centri per immigrati per la divulgazione dei calendari plurilingua e per la sensibilizzazione e informazione rispetto al corretto conferimento.

«Stiamo pianificando un ciclo di giornate informative dedicate agli immigrati residenti da tenersi presso i centri di accoglienza cittadini e nei luoghi di maggiore presenza di cittadini stranieri residenti. – ha aggiunto il capogruppo di Eboli 3.0 Matteo Balestrieri- La difficoltà di accesso alle informazioni è un problema che investe soprattutto la comunità straniera con conseguenze che incidono sui processi di integrazione.

Va colmato il gap informativo, anche sul tema ambientale e del riciclo e farlo attraverso il contatto diretto è secondo noi il modo più efficace di iniziare questo percorso».