Negotium est negotium

Negotium est negotium
Giulio Caso
Nella nostra cultura tendiamo a mitizzare determinate azioni storiche, alcuni fatti di cronaca e le stesse persone che sono state protagoniste.
Abbiamo così mitizzato personaggi dandogli aureole, indipendentemente dal complesso delle loro azioni in vita. Queste non possono essere altrettanto mitiche, hanno alti e bassi, sono umane.
Così, spesso ci si divide sul valore etico di una personalità. C’è chi riscoprendo alcune “bassezze” vorrebbe distruggerne il ricordo, ma, fortunatamente, ci sono i pragmatici che fanno rilevare il valore complessivo, le finalità e gli scopi raggiunti, utili agli altri, trascurando i mezzi utilizzati, a volte, necessari per l’epoca.
Insomma nessuno è perfetto e bisogna storicizzare sia gli avvenimenti sia gli uomini protagonisti.
Oltre ai distinguo storico/temporali, ci sono le variazioni, gli usi di comportamento geografico/mondiale.
In alcune società, d’oltre oceano, si dà grande importanza agli affari. Anzi si sorvola anche sulle modalità utilizzate purché siano a buon fine.
Magari hanno, a loro vantaggio, l’assenza di critiche “a posteriori”.
C’è anche assenza d’invidia e si viene elogiati e presi ad imitazione per gli affari conclusi ed il guadagno ricavato.
Perciò se, da noi, fa tanto scalpore un balletto con bianche scarpe dai risvolti d’oro, nell’altra società, molti, penseranno solo: “E bravo!, due saltelli ben retribuiti”.
La personalità?
Non viene scalfita, anzi basterà un sorrisetto di considerazione nella prima importante ospitata di una tv nazionale, perché venga, ancora di più valorizzata.
A che fine?
Business is business.