VERBI SWAHILI: Kufunika coprire

VERBI SWAHILI: Kufunika coprire

 Padre Oliviero Ferro

Per coprire, di solito si usa un coperchio o, se non c’è un telo di plastica o di aiuta. Ma il verbo è anche al passivo, cioè coprirsi. Quando si torna dai campi, portando la manioca o altri frutti della terra, si cerca di coprirla in modo che le capre o altri animali possano andare a cibarsene e quindi rendere inutile il lavoro, frutto del sudore di chi ha lavorato per tanto tempo. Così anche i pesce, seccati al sole, prima di metterli nei grandi sacchi, vengono coperti e poi alla sera, insaccati per essere portati al mercato oppure venduti ai commercianti che vanno su e giù lungo le coste del lago. Naturalmente un coperchio è sempre utile metterlo sulle brocche che contengono l’acqua da bere per evitare che un topo assetato vada a servirsi dell’acqua pulita. Naturalmente si coprir arano i grandi pentoloni di alluminio in cui viene fatta bollire la manioca e così si possa dopo un po’ e dopo averla rimestata diverse volte, diventare una polentina che sfamerà tante persone. Lo stesso vale per la salsa in cui verrà intinta e così pure altre pietanze (non c’è molta scelta). Il medesimo verso lo si usa per la copertura del tetto, sia con le erbe come con le lamiere. Infine bisogna anche coprirsi dal sole (con un bel cappello di paglia o una pezza di stoffa) e dal freddo e dall’acqua. Insomma, è un verbo polivalente. L’importante è coprirsi, se non lo si fa, si rischiano delle spiacevoli conseguenze.