Padre Giuliano Di Renzo
La Penitenziaria Apostolica ha accolto positivamente la richiesta dei Ministri Generali di tutte le Famiglie dell’Ordine serafico, in vista dell’ 800° anniversario del Natale di Greccio vissuto da S. Francesco, concedendo in tutte le chiese tenute dalle famiglie francescane nel mondo, la possibilità di conseguire l’Indulgenza plenaria da parte di tutti i fedeli, che dall’ 8 dicembre 2023 al 2 febbraio 2024  andranno a visitare, sostando in preghiera davanti ai presepi ivi allestiti, alle solite condizioni, (Confessione Sacramentale – Santa Comunione  –   Preghiera secondo le intenzioni del Papa –   L’animo sinceramente distaccato dal peccato ).
Così pure quanti sono malati o impossibilitati a partecipare fisicamente, possano ugualmente fruire del dono dell’Indulgenza plenaria, offrendo le loro sofferenze al Signore o compiendo pratiche di pietà”
L ‘Indulgenza è un dono della misericordia di Dio che  la Chiesa concede a chi lo invoca con il dovuto atteggiamento di fede.
IL PRESEPE DI GRECCIO
Correva l’anno 1223 quando San Francesco d’Assisi scelse l’umile paese montano di Greccio, affacciato sulla vasta conca reatina, per rievocare la nascita del Salvatore. La somiglianza dei luoghi con quanto il Santo aveva visto in Palestina lo portò a realizzare un evento che ancora oggi segna la storia della nostra terra.
L’intento del Santo poverello era quello di far capire ad un popolo rozzo e lontano dagli insegnamenti cristiani, l’evento misterioso della nascita di Gesù. Greccio, luogo ricco di povertà, ebbe il privilegio di vedere la realizzazione del Primo Presepe Vivente con l’attiva partecipazione di Giovanni Velita, amico devoto del Santo, Signore di Greccio e, del popolo tutto che corse alle grida degli araldi inviati dal Santo ad annunciare l’evento che ha elevato Greccio a punto di riferimento della Cristianità tutta.
Dalla realizzazione del primo presepe, la cittadina di Greccio costituisce senza dubbio un patrimonio della fede e della cultura di tutto il mondo, custodendo la primogenitura di un simbolo dell’aspirazione degli uomini alla fratellanza e alla pace eliminando ogni differenza dovuta a razza, religione, lingua o altre barriere di carattere ideale, culturale o fisico.La meravigliosa idea concretizzatasi con la realizzazione del Presepe da parte del Poverello d’Assisi, ha consentito alla Pro-Loco di Greccio di rappresentare nuovamente l’evento. Sin dall’anno 1972 ogni Natale a Greccio si rivive quell’atmosfera attraverso la Rievocazione Storica del Presepe di Greccio.
GRECCIO FU COSI’ LA NUOVA BETLEMME
Con somma pietà e grande devozione l’uomo di Dio se ne stava davanti al presepio, con gli occhi in lacrime e il cuore inondato di gioia.
Narra Tommaso da Celano: “fu talmente commosso nel nominare Gesù Cristo, che le sue labbra tremavano, i suoi occhi piangevano e, per non tradire troppo la sua commozione, ogni volta che doveva nominarlo, lo chiamava il Fanciullo di Betlemme.
Con la lingua si lambiva le labbra, gustando anche col palato tutta la dolcezza di quella parola e a guisa di pecora che bela dicendo Betlemme, riempiva la bocca con la voce o meglio con la dolcezza della commozione”.
E narrasi ancora come vedesse realmente il bambino sulla mangiatoia, scuotersi come da un sonno tanto dolce e venirgli ad accarezzare il volto.
Un cavaliere di grande virtù e degno di Fede, il signore ” Giovanni da Greccio” asserì di aver visto quella notte un bellissimo bambinello dormire in quel presepio ed il Santo Padre Francesco stringerlo al petto con tutte e due le braccia.
La narrazione della visione di questo devoto cavaliere è resa credibile non solo dalla santità di colui che la vide con i suoi occhi, ma è confermata anche dai miracoli che ne seguirono: come quello della paglia di quel presepio, che serviva per sanare in modo prodigioso le malattie degli animali ed ad allontanare le pestilenze, per la misericordia del Signore.
Così ebbe origine il tradizionale Presepio che si costruisce in tutto il mondo Cristiano, per ricordare la nascita del redentore.
PREGHIERA DAVANTI AL PRESEPE
Signore Gesù, vengo davanti al tuo presepe con il cuore pieno di desiderio e di tenerezza.
Vieni a riconciliare il cielo e la terra.
Vieni a trasformare i miei affanni in quiete, la mia tristezza in gioia, il mio turbamento in serenità.
In questo incontro voglio rinnovare la mia fiducia in te per superare paure e incertezze, per crescere in generosità e riprendere il cammino della speranza. Amen