Salerno: Unità Nazionale, monumento ai Caduti    

Salerno: Unità Nazionale, monumento ai Caduti    

Maria Amendola

Ieri, 4 novembre, l’Italia ha celebrato la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Una giornata istituita nel 1919, al fine di rendere onore e commemorare tutti i caduti della Prima guerra mondiale (1914/1918), nonché all’Italia vincitrice del conflitto. Le autorità e il Presidente della Repubblica si sono recati presso la tomba del soldato italiano non identificato più conosciuto, ovvero del “Milite Ignoto”, il cui nome fu scelto dal Vate Gabriele D’Annunzio (1863/1938). Il 28 ottobre 1921, Maria Bergamas (1867/1953) scelse questo Milite tra altre 11 bare di soldati ignoti. Il suo dovere, quindi, è quello di rappresentare tutti i combattenti italiani, continuando così a servire la propria Patria anche da morto. Fu tumulato presso il Vittoriano, l’Altare della Patria, per poterlo onorare e volendolo porre alla stregua di un re. Ogni Comune ed ogni Città sul territorio italiano ha eretto un monumento su cui sono incisi tutti i nomi dei propri soldati caduti in guerra. Un monumento che incarna i concetti di sacrificio, di vittoria, di onore, di obbedienza, di gioventù, di forza e in primis di Patria, quella Patria per cui ogni uomo ha lottato, e per convinzione collettiva  ovvero propaganda , identificata come la propria donna, amandola allo stesso modo, e difendendola fino all’estremo sacrificio, ovvero la morte. Giovanissimi uomini, all’alba della vita, partirono carichi di ideali, di ambizioni, di sogni, di speranza e di illusioni, che si infransero contro la dura legge del più forte e contro chi era giovane quanto lui, e con i suoi stessi sogni ovvero di vincere e di tornare a casa da eroe. La Prima guerra mondiale, chiamata anche la “Grande Guerra”, è quella che ha riportato il maggior numero di soldati dispersi e di morti irriconoscibili, sostanzialmente a causa della piastrina identificativa portata al collo di ogni soldato, piastrina mal concepita in quanto era un piccolo astuccio a due guancette al cui interno era custodito il foglietto su cui erano riportati i dati personali del soldato che spesso diveniva illeggibile. Molti monumenti rappresentano soldati con elmi e fucili, e con Vittorie alate come quello di Salerno. Il monumento di Salerno è locato presso la piazza Vittorio Veneto, anche conosciuta come la piazza della Ferrovia e fu realizzato dallo scultore e pittore salernitano Gaetano Chiaromonte (1872 /1962). Il monumento è un obelisco di travertino alto 25 metri, sulla cui base quadrata sono raffigurati: due fiaccole votive in bronzo; la statua bronzea del seminudo “Valore italico” con gladio e scudo, con il bassorilievo di guerrieri armati di gladio; la statua bronzea della “Gloria” con lancia e ghirlanda, mentre il bassorilievo descrive la scena di un soldato ferito tra le braccia di una suora e di un altro soldato; lo stemma di una bussola alata e lo stemma della Città. Sulla cima svettava una Vittoria Alata di bronzo che brandiva una spada, in procinto si spiccare il volo. Il monumento fu inaugurato il 15 dicembre nel 1923, in presenza delle autorità e di Vittorio Emanuele III (1869/1947). Qualche anno dopo la Vittoria Alata fu sacrificata per fabbricare munizioni per volere del Duce Benito Mussolini (1883/1945). Fu fusa nonostante il dissenso della cittadina salernitana, delle autorità fasciste e nonostante le sue caratteristiche artistiche.