Salerno: Verdi- Sinistra Italiana “Sanità pubblica, bene comune!”
L’ emergenza pandemica, dalla quale non ne siamo ancora usciti e che sicuramente continuerà in modo meno intenso ed in forme diverse, ci ha fatto drammaticamente capire che il nostro sistema sanitario non era e non è ancora oggi adeguato. Ci sono stati ricorsi ai pronto soccorso e ricoveri che potevano essere evitati, contagi tra operatori e ospiti delle RSA perché non vi erano presidi sanitari adeguati; attività scolastiche ed economiche ferme e purtroppo ad oggi 175.000 morti.
Cosa serviva e cosa serve?
- Sicuramente la medicina territoriale, che la ricca Lombardia ha smantellato;
- l’assistenza domiciliare, che ha stentato a partire e che è stata subito depotenziata;
- la centralità del distretto sanitario e la conoscenza delle esigenze di salute dei cittadini in generale, ma soprattutto di quelli più fragili, dei cronici e degli anziani;
- le case della salute, le attività consultoriali, la prevenzione, la medicina d’iniziativa e di prossimità e l’integrazione tra attività sanitarie e sociali;
- l’assistenza domiciliare ai non autosufficienti;
- posti letto di intensiva, di semintensiva e reparti dedicati ai pazienti covid; per evitare il blocco delle attività ospedaliere ordinarie che ha causato sofferenze e morti soprattutto tra i pazienti oncologici. Il piano di riorganizzazione degli ospedali (25/10/21) che ha messo a disposizione 1,4 miliardi per un aumento dei posti letto di intensiva (+3.500) e semintensive (+4.225) attualmente è al palo, infatti solo il 25% dei posti letto sono stati realizzati; in Campania di meno, in Emilia Romagna 80%.
Il PNRR ha reso disponibili i fondi necessari per progettare e rendere efficace la medicina territoriale, ed adeguare le strutture ospedaliere.
Il Distretto, le case della comunità, gli ospedali di comunità, le centrali operative gli infermieri di famiglia, l’assistenza domiciliare e altro; tutto ciò è previsto dal decreto Ministeriale N. 77 del 23/5/2022.
Occorre spendere subito e bene i soldi del PNRR per sanità e servizi sociali a partire da una riconversione strutturale e organizzativa dei poliambulatori esistenti, coinvolgendo i Medici di famiglia e gli Specialisti ambulatoriali ed assumendo, infine, le figure professionali carenti, soprattutto medici, infermieri, fisioterapisti e psicologi, per impedire che tutto venga regalato al privato, come già accade in molte regioni.
È assurdo che il limite alla spesa per assunzione di personale è fermo alla spesa consolidata nel 2018 o a quello del 2004 come per la Campania ridotta dell’1,4.
E’ necessario eliminare il numero chiuso alle facoltà di medicina e delle professioni sanitarie, almeno per 10 anni, in modo da recuperare le carenze di organico (mancano 12.000, 70.000 infermieri e operatori della riabilitazione cronicamente carenti ).
Bisogna impedire che i fondi del PNRR destinati alla sanità e all’ambiente vengano spesi per costruire inutili grandi ospedali, armi o finanziare guerre.
Siamo contro la guerra perché essa causa sofferenze e morte tra i civili, ma arricchisce chi la decide soprattutto l’industria delle armi. E’ necessario tassare gli extraprofitti di chi ha speculato e guadagnato sui prodotti energetici; o chi ha guadagnato sulla pandemia, come le banche e le industrie farmaceutiche.