Mamma  Mateso

Mamma  Mateso

Padre Oliviero Ferro*

Quando camminiamo, incontriamo tante persone. Un giorno, mentre stavo andando a trovare un ammalato, incontrai una vecchia mamma. Mi disse: ”Padre, fermati un pochino. Devo parlare con te”.

Fui subito d’accordo. Cominciò a dirmi: ”Padre, mi conosci? Io sono mamma di due figli. Tutti e due sono andati a Mukera a cercare l’oro. Ora io sono sola, senza nessuno che mi aiuti. Qualche volta il responsabile della comunità cristiana viene a trovarmi”. Vedevo che quella mamma abitava in una casa ormai in rovina e senza porta. Lei indovinò i miei pensieri e mi disse: ”Guarda la mia casa. E’ brutta. Tutti pensano che sia stata stregata. Non è vero. La  mia stregoneria sono le difficoltà di ogni giorno. Ascoltami. Ti racconterò la storia della mia vita”.

Era ormai sera, quando mamma Mateso incominciò.

“Io mi chiamo Mateso (sofferenza). Vengo da un villaggio della montagna, vicino al grande vulcano. Li ho  vissuto tanti anni, felice con mio marito. Ho avuto due figli: Maneno e Matata. Dopo tre anni dalla morte di mio marito, anche la mia mucca morì, a causa di un’erba cattiva. Ma nessuno sapeva trovare il perché. Allora arrivò il re insieme allo stregone per conoscere il motivo di questa morte strana. Lo stregone fece le sue stregonerie. Poi disse che la colpa era della mia famiglia e che dovevamo essere cacciati via. Il re fu subito d’accordo. Così cominciò la mia “via crucis”. Io sono cristiana. I miei due figli non ne vollero sapere di questa storia. Ma io mi ricordai delle parole di Gesù: ”Se qualcuno mi vuol seguire, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua”(Mt 16,24)”.

Allora le disse: ”Perché i tuoi figli ti hanno lasciato per andare a cercare l’oro”.

Piangendo, mi rispose: ”Vogliono tornare al villaggio, uccidere lo stregone e vendicarsi del torto subito. Io so che questo non serve a niente. Io ho perdonato. Non bisogna restituire il male con altro male. Per vincere il male, bisogna fare il bene. Come Gesù, che ha sopportato le persone che gli fecero del male e ha risposto con il dono della vita, così voglio fare anch’io. Anche se nessuno vuole venire a trovarmi, tu, Padre, di’ a tutti che mamma Mateso è pronta ad aiutare ogni persona. Ho sofferto molto e non voglio stare da sola. Sono pronta ad accogliere ogni persona per fare insieme un cammino di felicità”.

Avevo ascoltato con attenzione ed ero pieno di gioia. Avevo trovato un segno della presenza di Dio in mezzo a noi.

*missionario saveriano