Salerno: Fra Giovanni da Salerno   

Salerno: Fra Giovanni da Salerno   

Maria Amendola

Al secolo Giovanni nacque nel 1317 circa, da famiglia modesta in contrada Barbato a Salerno. Nella sua città esercitò la professione di fede nell’ordine degli eremiti Agostiniani, sicuramente già dal 1332 e prima che diventasse discepolo del filosofo e teologo Simone Fidati (XIII secolo – 1348) e ne divenne anche il segretario per circa diciassette anni, fino alla morte avvenuta nel 1348. Fra Giovanni dedicò al suo maestro una biografia in lingua latina “Tractatus de vita et moribus fratris Simonis”. Egli tradusse le opere del Fidati ed in seguito ne fece un compendio, dimostrando così di essere suo discepolo anche negli scritti. Si ipotizza che  Simone Fidati durante la sua predicazione fosse giunto a Salerno dove conobbe Fra Giovanni decidendo poi di portarlo con sé in Toscana. Da dopo la morte del maestro le notizie sulla vita di Fra Giovanni sono pressoché inesistenti, infatti se ne perdono le tracce per circa dieci anni, anche se per sei volte è stato citato ed elogiato nel registro dell’ordine. Nel 1357, esattamente il 22 febbraio, nel convento di San Leonardo presso Siena il monaco agostiniano è stato nominato priore e confessore  dal filosofo ed eremita Gregorio da Rimini (1300 circa –1358).  Tra il 1360 e il 1388 di Fra Giovanni si conosce solo che nel 1361 portò a Cascia le reliquie che il maestro gli aveva donato. Per certo egli ritornò nella sua città natale dove acquisì la stima dei suoi concittadini, come si evince dall’epitaffio sulla sua tomba locata presso la chiesa del convento degli Agostiniani.

Curiosità:

  • Simone Fidati sarà dichiarato Beato da papa Giovanni XVI nel 1833;
  • “Esposizione de’ Vangelii” fu l’unica delle opere di Fra Giovanni ad avere una diffusione rapida e ben oltre l’ambito monastico e fu inserita nei testi citati dalla prima edizione del  “Vocabolario della Crusca”;
  • al monaco agostiniano Giovanni l’Amministrazione Comunale di Salerno ha intitolato un larghetto presso il rione Barbuti.