Nocera Inferiore: Dumping contrattuale, importante sapere quali sono i contratti applicati e da chi. Villa dei Fiori si appella a presidente Commissione trasparenza della Regione
Nonostante la legge sulla trasparenza e le indicazioni del direttore generale della Regione , avvocato Postiglione, le ASL non sono ancora riuscite a ottenere e fornire i dati sui tipi di contratti di lavoro applicati nella riabilitazione. Ma farlo è anche nel loro interesse.
Il dumping contrattuale nella riabilitazione è uno scandalo. Per sconfiggerlo nelle scorse settimane si sono mobilitati i sindacati, ci sono stati scioperi e manifestazioni, c’è stato l’impegno della Regione. È una battaglia nazionale, ma la Campania è in prima fila. Coinvolge direttamente, solo nella nostra regione, quasi 10 mila lavoratori. Di questi oltre la metà lavora in condizioni nettamente svantaggiate: meno soldi (fino a quasi 9 mila euro) e più ore. Il tutto grazie a contratti diversi da quello di riferimento (AIOP) o addirittura pirata. Ma quali sono questi contratti ? Chi li applica? Villa dei Fiori (uno dei principali centri di riabilitazione campani ) lo ha chiesto alla Regione. “ Il DG Postiglione – racconta Domenico Vuolo amministratore di Villa dei Fiori – ci ha risposto esprimendo ‘spirito di collaborazione e trasparenza’ e ci ha invitato testualmente a ‘presentare la richiesta alle Aziende sanitarie Locali, cui sono assegnati compiti di vigilanza sugli aspetti organizzativi delle strutture sanitarie, compresi quelli del personale utilizzato dalle strutture sanitarie’. Lo abbiamo fatto, con regolare richiesta di accesso agli atti ai sensi della legge 241/90 sulla trasparenza ”. Entro l’8 agosto, per legge, le ASL avrebbero dovuto fornire i dati richiesti. Lo hanno fatto? “No – risponde Vuolo – sappiamo che alcune si sono impegnate chiedendo ai distretti e ai centri mentre di altre non abbiamo notizie, di fatto però ad oggi non abbiamo risposte”. Colpa delle ASL? “Non è questo il punto. Tanto più che è interesse delle stesse ASL entrare in possesso di questi dati, che dovrebbe essere semplice ottenere e invece, non si sa perché, pare sia difficilissimo. Certamente c’è chi preferisce che questi dati restino nascosti”. Da qui la decisione di rivolgersi al presidente della commissione trasparenza della Regione, Nunzio Carpentieri. Ma per capire la gravità della questione bisogna chiarire alcuni punti. Il primo: queste informazioni devono essere di dominio pubblico perché riguardano contratti stipulati con il denaro di tutti, con strutture accreditate, per fornire servizi del Servizio sanitario regionale. Il secondo: la legge sulla trasparenza impone alla Pubblica amministrazione di fornire questo tipo di informazioni. È un dovere, non una cortesia. Terzo: è interesse fondamentale della Regione e delle ASL che questi dati siano noti, perché nelle prossime settimane si dovranno stabilire le tariffe per i centri di riabilitazione e c’è un bella differenza tra centri che applicano il contratto leader e altri che applicano contratti diversi risparmiando fino al 40% sugli stipendi dei lavoratori. E ora cosa accadrà? “ Le leggi sono chiare – risponde Vuolo – dalla 241 al decreto legislativo 33/13, per cui questi dati devono essere forniti. Ci auguriamo quindi che la situazioni si sblocchi al più presto. In caso contrario saremo costretti a ricorrere al TAR, che già ci ha dato ragione nel passato. Anche se sarebbe paradossale dovere ricorrere al Tar per avere informazioni che sono dovute e di pubblico dominio”. Informazioni, va ricordato, che investono il futuro di quasi 10 mila lavoratori.