Bruxelles: “In Europa a difesa filiera agricola italiana, mentre a Roma si pensa a mantenere poltrona”

“Capisco che la posizione dell’Europa è opaca e che quindi gli Stati Membri non hanno chiare linee guida, ma è assolutamente incomprensibile qualsiasi scelta che possa minare la qualità e l’unicità dei prodotti agricoli italiani”. Così Lucia Vuolo interviene sulla vicenda che in questo caso sta interessando il comparto.

In queste ore la Commissione agricoltura della Camera è stata chiamata ad esprimere il parere su 4 decreti che, nel loro complesso, permetterebbero la sperimentazione in campo non tracciabile di varietà di sementi e materiale di moltiplicazione ottenuti con le “nuove tecniche di miglioramento genetico” (NBT).
“Quando si parla di sicurezza nel campo alimentare – spiega Lucia Vuolo, deputato della Commissione sicurezza alimentare a Bruxelles – è sempre bene essere cauti e valutare ogni aspetto, ponderando ogni scelta. Avevo detto che una maggioranza traballante, alla ricerca dei numeri per mantenere il potere, non può essere tanto lucida da decidere il bene del Paese. A quanto pare non mi sbagliavo, la trasparenza e il rispetto delle regole italiane e europee deve essere ben chiara. Sono certa che il futuro Ministro dell’Agricoltura comprenderà che, al di là del colore politico, il grano, il mais, le vigne d’Italia non possono e non devono piegarsi a speculazioni di qualsiasi natura. In ballo c’è la qualità unanimemente riconosciuta del made in Italy e ben venga se, come sempre accade a Bruxelles, le prossime discussioni in Commissione sugli OGM e NBT possano avvenire su tavoli trasparenti e partecipati, e al riparo dalle ingerenze delle multinazionali- conclude poi la Vuolo”.