Coronavirus: arrivo vaccini, virologo Giulio Tarro "In Primavera"

Rita Occidente Lupo
Continuano a mitragliare i dati dei colpiti da Coronavirus, che tra asintomatici e  casi conclamati stanno profilando per gli eredi d’Ippocrate, per il massiccio numero, spesso di scegliere, in caso di intasamento in Terapia intensiva, quali vite umane salvare. Così un congiunto Documento, sottoscritto dalla Federazione Nazionale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri e dalla Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva,  laddove i sanitari si trovassero a dover decidere, come già avvenuto nella Fase 1 per la Terapia Intensiva.
Naturalmente si giungerà a tale discrimine solo in casi estremi! Di qui, ancora di più, tra i costanti bollettini letali e la raffica d’immagini mediali angoscianti, sulla condizione di precaria Sanità che sta vivendo il Paese, mille congetture e negazionisti. Tra i racconti di un vissuto angosciante, in attesa della diagnostica tamponale ancora in affanno, la speranza dei vaccini! L’immunità di gregge, nella Prima Fase attesa, non ancora realizzata! E tanti virologi, infettivologi, opinionisti, politici, a confrontarsi su questa o quella soluzione, su Ospedali attrezzati all’emergenza anche in ameni luoghi convegnistici o in locali adibiti al culto. In Hotel un tempo appannaggio del turismo vacanziero in ogni tempo, tramutati in Strutture recettive per quarantene ed asintomatici. Anche l’Italia geme, più del post momento bellico mondiale, avendo sul groppone una precaria condizione economica e sanitaria, soprattutto al Sud. Un bailamme quello creato dal Coronavirus, che non risparmia colpi ad ogni categoria: imperativo sopravvivere, giacché killer soltanto della terz’età! Di qui le aule scolastiche deserte, tra grembiulini in pena, dietro la DAD e adolescenti insofferenti del virtuale d’apprendimento.
Anche se i nativi digitali, avvezzi alla Rete, lamentano la mancata socializzazione. Proprio questa a tappeto, dall’oscuro Covid-19:dictat,  distanza sociale, al bando abbracci e contatto ravvicinato! Non si scherza con la Salute ed a farci le spese, sulla propria pelle, tanti morti, compresi i Medici di frontiera, nella Fase 1 senza neanche i dovuti strumenti protettivi. Oggi, proprio tale categoria, chiamata a rinforzare le fila, anche pensionata, per fronteggiare la crescente richiesta assistenziale, non più contenibile. Tra le ore pensionistiche, dopo aver riposto il camice di servizio, la chiamata a soccorrere il Paese malato, credendo di aver riposto definitivamente tanti anni di lavoro e d’esperienza al capezzale degl’infermi! Ed invece scattato l’SOS per loro, per soccorrere, curare, somministrare terapie, in questo momento le uniche gettonate, giacché anche quella del plasma non decollata a regime.
La pandemia sta naturalmente scavando le giornate di tanti, riducendo i ritmi  vitali, contraendo la libertà di vita e fagocitando criminalità opportunistica, come avviene sempre nei casi di “guerra”. Perché questa col Coronavirus, una vera e propria guerra, con armi ancora da inventare!
Le uniche, alla quale si guarda speranzosi, vaccinali. La Ricerca dei camici bianchi, febbrile in tal senso, senza staccare la testa dal microscopio, per giungere ad una risoluzione farmaceutica. Le notizie che stanno trapelando sull’atteso vaccino, colorano d’ottimismo l’attesa. C’è chi azzarda che, già dall’inizio del prossimo anno, defenestratore di quest’infausto anno bisestile,  le prime dosi, per anziani e sanitari. Sul mercato, Astrazeneca, Moderna e Pfizer/Biontec».
“Gli ultimi vaccini di cui si parla- commenta il noto virologo Giulio Tarro-grazie all’acido nucleico favorirebbero la formazione degli anticorpi contro il virus Covid-19. Inizialmente bloccati dal Ministero della Sanità, oggi invece in dirittura d’arrivo. Come per gli altri anche questi devono essere mantenuti a temperature adatte, quindi ci s’attrezzerà a riguardo. Credo che anche per la distribuzione alla popolazione, mappando il territorio e quindi scegliendo a chi attribuire la precedenza della somministrazione, occorrerà tempo. Pertanto penso che non prima della Primavera si possa giungere a tale terapia. L’immunità di Gregge, menzionata nella Fase1, da noi non giunta, anche se i dati attuali rimandano un avvicinamento. La curva dei casi rialzata nella Fase2, dopo la pausa estiva, ma non avendo la possibilità di uno screening maggiore sulla popolazione, non sappiamo se giunti ad un’immunità cellulare.
Il vaccino, terapeutico: l’acido nucleico induce risposta alle proteine. Come ogni vaccino, anche questo con effetti collaterali da accertare, ma occorre ridurre i rischi. Se pensiamo che per quello antivaiolo, solo 1 caso su 50.000 vaccinati subì encefalite, ci rendiamo conto delle limitate conseguenze.”