Turismo cilentano

Giuseppe Lembo

IL TURISMO, una SAGGIA SCIENZA ECONOMICA, ha le sue profonde radici nelle sue 50 variabili da rendere concretamente presenti ed operative. Tanto, per poi poter parlare di TURISMO.

Con i nostri territori, sempre più degradati ed insicuri, con la nostra viabilità a crescente rischio, con i servizi alla persona sempre più cancellati e con un vuoto assoluto di promozione e di eventi intelligenti, di quale TURISMO CILENTANO si può parlare nel confuso e tristemente maltrattato CILENTO, istituzionalmente sempre più indifferente a chi lo governa (dagli Enti territoriali, all’Ente Parco, alla Regione sempre più assente)?

Il CILENTO, Terra del MITO e dei SAPERI, registra un TURISMO dell’Anno Zero.

Il nostro, per tante diffuse sue caratteristiche, è un luogo di villeggiatura, spesso selvaggia, della mappatella.

In modo confuso, disordinato e dalle tante presenze a rischio, c’è un’invasione del mese di Agosto che si esaurisce in quel tempo definito dell’anno, per poi regalare a tutto il CILENTO, costiero compreso, tempi lunghi di un sonnacchioso ed indifferente abbandono.

Smettiamola di parlare di un TURISMO FANTASMA! Di un TURISMO CHE NON C’È e che nell’indifferenza si vede sempre più cancellata una grande risorsa che, insieme ad un’AGRICOLTURA, fonte-risorsa di BUON CIBO, potrebbe garantire un possibile
FUTURO di UMANITÀ IN CAMMINO all’intero CILENTO, CAMPANIA COMPRESA. Tanto, tristemente è! Parliamone! Prendiamone atto! Mettendo da parte il populistico sogno-realtà di un inesistente TURISMO CILENTANO, rimbocchiamoci le maniche e partiamo dal nostro Anno Zero, per costruire percorsi di SAGGIA UMANITÀ TURISTICA CILENTANA. Tanto facciamo, partendo da NOI, attivi protagonisti di una SOCIETÀ DI INSIEME attivamente partecipata, saggia voce di rivendicazione nei confronti delle istituzioni che non possono negare SVILUPPO E FUTURO AD UN TERRITORIO
desertificato e sempre più destinato a morte sicura, per una crisi demografica che, tra culle vuote e fughe inarrestabili, va sempre più in fretta, cancellandosi e cancellando al FUTURO l’UMANITÀ CILENTANA, da sempre tristemente tradita ed abbandonata.