Regione Campania: bocciato emendamento Gambino per assegni di cura

<Pur avendo regolarmente acquisito i trasferimenti statali, per circa 25 milioni, destinati all’erogazione degli Assegni di cura a favore dei soggetti affetti da SLA e dei Disabili Gravissimi, il Governatore solo mediatico De Luca ed il PD- afferma il Consigliere Gambino– continuano a trattenere le somme nelle casse regionali tanto da respingere, oggi nell’aula consiliare e nei giorni scorsi in Commissione Consiliare Bilancio, addirittura, il mio emendamento finalizzato a riscrivere nel bilancio 2016 tali fondi e, quindi, ad erogarli, entro Dicembre 2016, ai  legittimi beneficiari che non ricevono l’Assegno di Cura da Gennaio 2016. Contemporaneamente, però, il PD ha approvato la proposta del Governatore “Mediatico” finalizzata ad apportare, al bilancio 2016, una variazione per 27 Milioni di euro da destinare a Trenitalia Spa cui è stata concessa, senza gara e per dodici anni, la proroga della gestione del Servizio di Trasporto Ferroviario Regionale.Sono assolutamente insensibili alle invocazioni di aiuto che provengono da quanti vivono, con assoluta dignità, disagi inenarrabili e difficoltà operative ed economiche rispetto alle quali solo gli ignavi possono rimanere inerti. Nel solo Agro Nocerino Sarnese sussistono, infatti, 71 persone già valutate dall’U.V.I. che, da un anno, sono private di un loro diritto e sono stati lasciate completamente sole dalla Regione e dai Comuni troppo impegnati nel profondere energie e tempo per stabilire quanti e quali posti di poter occupare con i propri uomini. E’ intollerabile, ormai, dover constatare, quotidianamente, come il Governatore De Luca- conclude Alberico Gambino– abbia ancora la “faccia tosta” di dichiararsi “portatore” di una rivoluzione quando, invece, nella realtà, il suo unico interesse è quello di rafforzare esclusivamente “la politica clientelare” elevata a sistema, come da Lui stesso affermato nel ruolo di docente al  corso formativo tenuto il 14 Novembre 2016 presso il RAMADA Hotel in Napoli e rivolto a trecento fedelissimi plaudenti.>