Giffoni Valle Piana: convegno sull’agricoltura, rilancio economico territorio

“Agricoltura e patrimonio culturale dei Picentini, esperienze, sviluppo e prospettive” il tema dell’interessante convegno promosso dall’Associazione Santa Maria a Vico, nell’ambito della kermesse  “Terra e Sapori”. Una tavola rotonda, che ha inteso polarizzare l’attenzione sulle  produzioni tipiche locali, come volano dello sviluppo dei territori. Alla tavola rotonda, coordinata dal nostro Direttore Responsabile Rita Occidente Lupo, hanno preso parte: il Sindaco di Giffoni Valle Piana;Antonio Giuliano e l’assessore all’agricoltura, ambiente e grandi eventi Maria Volpe, I’assessore all’ambiente di Montecorvino Rovella Vito Montella; il presidente dell’Associazione Santa Maria a Vico Roberto Giuliano, col socio Mario Di Maio; Angelo Petolicchio,  Coldiretti, vicepresidente Campania Aprol; Roberto Di Giacomo, addetto stampa del Comune di Acerno. Il Sindaco Giuliano ha tracciato una panoramica sullo sviluppo del territorio, partendo dall’antica vocazione agricola, che i trattori in bella mostra, hanno rimandato. Un paese che s’è evoluto, che ha seguito l’accelerata del progresso, giungendo a creare anche premesse per ruoli sempre più prestigiosi in Campania, grazie alla sintonia con gli altri Comuni Picentini. E con gli altri enti, quali Comunità Montana, insistente sul territorio e Gal, che vede la nuova nomina proprio di Giuliano, anche a capo di tale realtà,  “per troppo tempo gestita solo clientelarmente, registrando inerzia totale. Ora cessato il tempo in cui venivano spremuti i i cittadini fino all’osso, con tributi anche esosi ed i giovani dovevano espatriare, per trovar lavoro, appannaggio di ditte esterne. Ora la precedenza sarà per i nostri giovani da occupare!” Giuliano è andato giù diretto nell’attaccare ancora una volta un passato politico, che ha mortificato il territorio. La valorizzazione dei prodotti tipici, il rilancio delle colture che possono costituire volano industriale, nel suo mirino amministrativo. Di tale capacità di valorizzare i prodotti tipici locali sì che l’attività agricola venga integrata da nuove e diverse funzioni, tra cui la tutela dell’ambiente e del territorio, la conservazione della cultura e delle tradizioni rurali, creando spazi e luoghi interessati da nuove dinamiche di tipo economico e sociale, hanno parlato gli altri relatori. Giacchè si è assistito, negli ultimi anni, ad una proliferazione delle iniziative volte ad affiancare alla produzione agricola, quella dei servizi, anche allo scopo di intercettare e soddisfare nuovi segmenti di consumatori, interessati alla fruizione dei prodotti  agricoli nei territori di produzione, al fine di “immergersi” nella cultura dei luoghi e di vivere le esperienze di consumo, come occasioni di arricchimento culturale e sociale. Il passaggio dall’economia tradizionale a quella moderna suggerisce, in altri termini, nel trasformare i prodotti enogastronomici in offerte di servizi di ristorazione o di esperienze di degustazione enogastronomica valide come forme di offerta in sé, ovvero come proposte all’interno di sistemi di offerta più ampi e complessi (fiere, sagre, mostre, concerti ed altri eventi ) volti a valorizzare il territorio . Non a caso, determinati prodotti, detengono il marcio Dop o IGP.“La valorizzazione delle tipicità locali avviene inserendo i prodotti tipici all’interno di forme di offerta più ricche, in cui il prodotto tipico locale diventa un fattore di attrattiva per il turismo o l’escursionismo tematizzato sull’enogastronomia e la variabile critica per proposte economiche a maggior valore economico”. In tale sfida s’è inserito Petolicchio, ch’è riuscito ad esportare l’olio d’oliva in Oriente. Di paniere locale, avallato dal Governo, ha parlato Di Giacomo, riferendosi a castagne e nocciole. Proprio per far conoscere i prodotti, da continuare a rimandarli al naturale, per soddisfare il palato, l’Associazione Santa Maria sfrutta occasioni per rimandare antiche tradizioni. Anche la Volpe ha accentato le proposte che giungon9o per migliorare i servizi ed approfittare dei cospicui fondi che dalla UE assecondano progettualità variegate, che registrano inserimento di diverse figure  professionali.