Eboli: giornata in memoria di Giorgio Ambrosoli

Bianca Fasano

Organizzata dall’Associazione “Giorgio Ambrosoli”, sezione di Salerno, presieduta dal dott. Raffaele Battista, Capo di Gabinetto presso la Questura di Salerno, coadiuvato dal segretario dell’associazione, avv. Pasquale D’Aiuto e col  patrocinio morale del Comune di Eboli, oggi, Lunedì11 maggio 2015 si è tenuta una giornata in memoria di Giorgio Ambrosoli anche con la  messa in luce di una targa commemorativa apposta nella piazzetta intitolata a Giorgio Ambrosoli. La cittadinanza, invitata dal Comune a partecipare alla manifestazione, ha prontamente risposto in maniera positiva all’invito stesso. Il vero Paese, ebbe a scrivere Giorgio Ambrosoli, “è quello che ci costruiamo con il nostro lavoro”. Un paese, oggi come forse sempre, in laboriosa costruzione proprio dagli “operai della cultura” Parliamo degli italiani, di ogni sesso ed età, che ogni giorno, con ogni professione o mestiere, ciascuno per la propria parte (che sia piccola, o grande), lavorano per fare sì che l’Italia non sia soltanto il Paese della fuga di cervelli e dell’ingresso gratuito per quanti, non trovando indirizzi di lavoro in un territorio dove il lavoro lo ha perso chi lo aveva (a marzo il tasso di disoccupazione è salito di 0,2 punti percentuali, arrivando al 13%. ISTAT), rischi di divenire la futura manovalanza della camorra. Oggi, 11 maggio 2015, alle ore 17:30, si è svolta la manifestazione in Eboli, nell’ambito del nuovo Largo Giorgio Ambrosoli (alle spalle della centralissima Chiesa di San Bartolomeo), in memoria dell’Avv. Giorgio Ambrosoli, barbaramente ucciso, l’11 luglio 1979, in Milano, all’ancora verde età di 45 anni.  Ambrosoli è stato un avvocato italiano, assassinato l’11 luglio 1979 da un sicario americano, che nell’ucciderlo si scusò. Ingaggiato, secondo l’ottica più comune, dal banchiere siciliano Michele Sindona (nato a Patti, piccolissimo centro siciliano e definito al suo paese “l’avvocaticchio”), sulle cui attività Ambrosoli aveva indagato, giungendo a chiare e oramai definite considerazioni, nell’ambito del proprio incarico di Commissario Liquidatore della Banca Privata Italiana, in crisi finanziaria. Sua certa e unica colpa dunque: l’aver voluto adempiere, con onestà e diligenza, all’incarico di Commissario Liquidatore della Banca Privata Italiana. In merito Giulio Andreotti dichiarò:«è una persona che in termini romaneschi “se l’andava cercando“», chiarendo successivamente di avere soltanto voluto: «fare riferimento ai gravi rischi ai quali il dottor Ambrosoli si era consapevolmente esposto con il difficile incarico assunto». La manifestazione ha avuto due momenti: al mattino, alle 9.30, nell’Auditorium del Liceo Classico, cortesemente messo a disposizione dal preside, dott. Giovanni Giordano,c’é stata la proiezione del film di Michele Placido “Un eroe borghese”, destinata agli studenti degli istituti scolastici superiori di Eboli. Nel pomeriggio alle 17.30, invece,  la messa in luce di una targa commemorativa apposta nel largo alle spalle della Chiesa di San Bartolomeo, intitolato  proprio a Giorgio Ambrosoli. Tra l’altro, il Dott. Raffaele Battista ricorda al pubblico presente la figura dell’Avvocato Ambrosoli e la Dott.ssa Filippi ha il compito di leggere la struggente e profetica lettera lasciata alla moglie Anna. Per l’Associazione “Giorgio Ambrosoli, Salerno” presenti il Presidente, Dott. Raffaele Battista, Capo di Gabinetto presso la Questura di Salerno ed il Segretario, Avv. Pasquale D’Aiuto che menziona in tal senso:- “L’Avv. Giorgio Ambrosoli, ucciso l’11 luglio 1979, pur se in  un clima di ansia e di tensioni molto forti, anche di carattere politico, aveva chiuso la sua inchiesta e ci si attendeva da lui che sottoscrivesse il 12 luglio 1979 una dichiarazione formale. Fu dunque messo in condizione di non farlo. E’ indispensabile che la sua figura venga ricordata, particolarmente alla fascia giovane della società, perché sia d’esempio”– In Milano, il 12 luglio 1999, Ambrosoli fu insignito, ovviamente alla memoria, della Medaglia d’oro al valor civile, secondo la legge del 2 gennaio 1958, nata allo scopo di: «premiare atti di eccezionale coraggio che manifestano preclara virtù civica e per segnalarne gli autori come degni di pubblico onore».  in quanto:-“Commissario liquidatore di un istituto di credito, benché fosse oggetto di pressioni e minacce, assolveva all’incarico affidatogli con inflessibile rigore e costante impegno. Si espose, perciò, a sempre più gravi intimidazioni, tanto da essere barbaramente assassinato prima di poter concludere il suo mandato. Splendido esempio di altissimo senso del dovere e assoluta integrità morale, spinti sino all’estremo sacrificio”. Occorre tuttavia rimarcare che, nonostante le minacce di morte, ad Ambrosoli non fu accordata alcuna protezione da parte dello Stato. L’Italia dovrebbe preservare i suoi “eroi” facendo sì che restino vivi e non ricordarne la memoria da morti. Si diviene eroi morendo? Ma il nostro Paese, pur certamente orgoglioso dei suoi eroi caduti per il dovere, ha sicuramente altrettanto bisogno di persone, fiere del loro principio di onestà e disponibili a battersi fino alla morte per conservarlo, che però restino vive e possano realizzarlo ogni giorno, senza timore. Ricordiamo che altre strade sono state intitolate a Giorgio Ambrosoli, tra le quali a Milano, la strada che collega via “De Amicis”, con il grande rondò della via dedicata a Falcone e Borsellino, inaugurata a suo tempo con la presenza di Umberto  Ambrosoli, a Salerno, con il “LARGO GIORGIO AMBROSOLI, Via Torrione, altezza n. 90. Per cui l’istanza dell’Associazione Giorgio Ambrosoli Salerno fu premiata dal Comune , che mostrò la consueta sensibilità istituzionale, facendo sì che la prima grande città del Sud ricordasse l’Eroe Borghese.” Una città italiana, però, sembra che a suo tempo non abbia voluto dedicare una strada a Giorgio Ambrosoli: Pistoia. Il comune toscano, a richiesta inoltrata dall’associazione culturale Cipes (Centro d’iniziativa politica, economica e sociale), avrebbe risposto attraverso la Commissione toponomastica dell’epoca, archiviandola con la motivazione che “il nome proposto fosse di rilievo non locale”. Ad Eboli, invece, Nel pomeriggio di oggi, è stata scoperta una targa commemorativa apposta nella piazzetta alle spalle della Chiesa di San Bartolomeo, intitolata  proprio a Giorgio Ambrosoli.