Salerno: De Mita “In Campania discussione pubblica su proposte”

«Per noi il punto di partenza non è con chi stare, ma è cosa intendiamo fare. In Campania, all’indomani delle Regionali del 2015, avremo due dati che sorprenderanno i commentatori politici: l’astensione ed il risultato della Lega che saranno entrambi il segno del disagio dei cittadini. Sulla base di questa previsione abbiamo il dovere di organizzare una risposta che rimetta insieme quell’elettorato che non si riconosce nel Pd e che non trova più un riferimento in Forza Italia». Lo ha dichiarato l’onorevole Giuseppe De Mita, vicesegretario nazionale dell’Udc, nel corso di una conferenza stampa a Salerno presso la sede del coordinamento provinciale Udc.«In Campania – ha continuato De Mita – per le Regionali del prossimo anno faremo accordi sul programma. Non possiamo stare dentro la babele del centrosinistra in cui chi si candida lo fa solo per narcisismo o dentro il gioco di Forza Italia e di un centrodestra che vede esaurire la sua parabola ventennale. Abbiamo perciò il dovere di agire in autonomia per misurare innanzitutto la nostra capacità di aggregazione. E’ un percorso che noi faremo pubblicamente e senza discussioni private. Ci confronteremo, perciò, sui contenuti, partendo dal rapporto di coalizione oggi in essere come necessario punto di verifica. Lo faremo con il presidente Caldoro e se dovessimo riscontrare la sua disponibilità, questo avverrà pubblicamente. Così come pubblicamente verificheremo la sua indisponibilità. A chi partecipa con noi alla nascita della Costituente Popolare sento di dire che è giusto parlare con tutti, ma è giusto farlo pubblicamente, altrimenti si lascia passare l’idea che siamo una piccola truppa che sta mercificando una suggestione politica».«Sul piano nazionale – ha concluso De Mita – stiamo evocando la Costituente Popolare che non è una trattativa volgare tra Udc e Ncd. La Campania è la principale Regione in cui si vota l’anno prossimo. Quello campano dovrà essere il principale laboratorio per questo progetto. Oggi, perciò, non dobbiamo ragionare sullo schema, ma sulla qualità di un’iniziativa che deve sapersi misurare con la complessità della realtà».