Ripartiamo da Alcide De Gasperi: la testimonianza di un cristiano a servizio dell'Italia

In occasione del < De Gasperi Day > organizzato dalla Democrazia Cristiana in quel di San Nicola Arcella (provincia di Cosenza) nella giornata di martedì 19 agosto 2014, in vista del convegno programmato alle ore 18.00 all’Hotel Baia dei Cedri, il Segretario politico nazionale della D.C. Angelo Sandri ha inviato ai convegnisti una riflessione su Alcide De Gasperi, scitta a quattro mani assieme al prof. Ferruccio Metolda (Gemona del Friuli/UD) intitolata: <Ripartiamo da Alcide De Gasperi !>Il convegno di cui trattasi è stato organizzato dalla Democrazia Cristiana in occasione del sessantesimo anniversario della scomparsa dell’illustre statista trentino avvenuta il 19 agosto del 1954 e concerneva il tema: <Alcide De Gasperi: La testimonianza di un cristiano a servizio dell’Italia>.
La riflessione di Angelo Sandri e di Ferruccio Metolda si snoda in quaranta punti che richiamano alcuni aspetti fondamentali della testimonianza di questo grande statista che fece grande l’Italia e la Democrazia Cristiana.
1.  Senso del dovere come regola d’azione di un vero democristiano
2.   Fortificare negli spiriti l’Italianità
3.   Dio e popolo, libertà e tutela delle istanze spirituali e materiali
4.   Ideale degasperiano: Cristianesimo che crede sanabili le nazioni e possibile un rinnovamento della faccia della terra.
5.   Non c’è religione senza morale, né morale senza leggi, né leggi senza sanzioni.
6.   Fondare l’azione di governo sulle forze morali e non sul bastone poliziesco
7.   Motto della politica: Dio e libertà.
8.   Partecipazione dei lavoratori all’impresa e socializzazione.
9.  Il nostro partito è un’organizzazione di credenti.
10.  Cos’è il centro? Dove si trova? Il centro sta tra l’ideale e il raggiungimento, tra l’autonomia personale e l’autorità dello stato, tra i diritti della libertà le esigenze della giustizia sociale.
11.  Dal discorso pronunciato da Alcide De Gasperi a Frascati il giorno 26-8-1945: < Siamo pronti a trattare su tutto e a venire a compromessi su tutto e metterci d’accordo su ogni riforma economica, la pi radicale, ma non siamo disposti a permettere che dalla coscienza del popolo italiano scompaia la dolce figura del Redentore, che ha ispirato e animato tutta la sua storia. Per la difesa del patrimonio di Fede cristiana del popolo italiano, per la difesa della civiltà cristiana combatteremo fino all’estremo.
12. La civiltà cristiana in atto deve essere l’azione del partito
13.  Alcide De Gasperi aveva sempre presente l’ideale della civiltà cristiana d’Italia.
14. Doppio gioco comunista: quando stanno al governo sembrano fare gli uomini d’ordine ed intanto nello Stato, nel Paese fanno i rivoluzionari, i seminatori di indisciplina, quindi provano a mandare avanti ordine e disordine, ricostruzione ed agitazione
15. Non si sostituisce la lira italiana, grazie al ministro Corbino (Primo governo De Gasperi, dal 10 Dicembre 1945 al 25 Giugno 1946
16. No alla pornografia, triste primato italiano nel libellismo antireligioso e nella stampa pornografica
17. Per i veri democristiani la libertà responsabilità della maggioranza e controllo della minoranza, per i comunisti è prevalenza del partito più organizzato e con meno scrupoli, trasferire dell’azione del dibattito parlamentare al gioco dei partiti e della piazza
18. Forte condanna dell’usura
19. Anno 1948: Italia esclusa dall’Onu per il veto della Russia comunista
20.  Nel comunismo quando scompare la proprietà scompare la persona
21.  Piano casa, meglio conosciuto come piano Fanfani: piena opposizione della sinistra ! (cfr il ventennio della Seconda Repubblica: quando non è forte la D.C., da anni non si costruisce più una casa popolare).
22.  Rapporti con gli ex combattenti della RSI: De Gasperi era chiarissimo, siamo per la pacificazione interna come lo dimostrano i provvedimenti a favore dei combattenti della Repubblica Sociale e della ex Milizia ma non permetteremo la riabilitazione del metodo fascista
23. I cattolici dovevano essere pi patrioti degli altri. Passare dal proletariato al proprietariato (Alcide De Gasperi, discorso alla Costituente del 27 Febbraio 1947)
24. Pio XII nel radiomessaggio natalizio del 1954 distinse la vita nazionale dal nazionalismo; ha esaltato la prima mentre ha condannato il secondo come germe di infiniti mali, ostacolo massimo al movimento verso l’unità, la pace dei popoli; la vita nazionale per l’Italia è profondamente cristiana cattolica
25. 13 Ottobre 1953, discorso di Alcide De Gasperi tenuto a Roma in occasione della Conferenza della tavola rotonda, assemblea costitutiva del consiglio d’Europa: né l’odio, né la crudeltà sono alla base della vita. Lavorare per superare le dottrine del materialismo che implicano una perenne lotta e dunque una divisione
26. De Gasperi voleva fondamentalmente poche cose: liberare l’Italia dalla disoccupazione, dall’indigenza e dal comunismo, il tutto chiaramente sempre all’ombra di San Pietro e della Fede cristiana cattolica
27. IV congresso nazionale della DC, tenutosi dal 21 al 26 Novembre 1952 a Roma, parla Alcide De Gasperi. Non si fa politica senza un’idea morale. La coscienza, per decidere, deve essere sempre illuminata dalla dottrina e dall’insegnamento della Chiesa
28. “Il Popolo, 2 Ottobre 1953: La meta di un Italia libera e cristiana giustifica tutti i nostri sforzi e soddisfa tutte le nostre speranze
29. Dato che il sindacato era la forza principale del comunismo, auspica un sindacato se non cristiano almeno neutro, staccato dalla responsabilità bolscevica (discorso a Milano del 18 Ottobre 1953).
30. Dal discorso tenuto a Roma nel Consiglio Nazionale della D.C. il 27 Settembre 1953: Qual è il nostro travaglio? Fare una politica veramente sociale, una repubblica fondata sul lavoro (e fin qui si può collaborare con le sinistre), salvaguardando però libertà spirituale e politica e senza correre il rischio della dittatura del proletariato (e qui si urta contro i marxisti) .
31. Discorso a Predazzo del 31 Agosto 1952: La DC è forza conservatrice  e rinnovatrice al tempo stesso; conservatrice delle forze spirituali, della tradizione nazionale, perché trae dal Vangelo la superiore visione del problema etico. La DC cresce forte e robusta perché affonda le radici nell’humus dell’etica cristiana; garanzia di vitalità nazionale perché le sue fronde si spandono al sole della libertà in clima di tolleranza
32. La vera libertà è la libertà dal male, e ciò è possibile solo in una società cristiana;  affinchè la società potesse ridiventare cristiana coltivi libertà. La DC è una reazione alle correnti laiciste che hanno separato la politica dalla morale, lo stato dalla Chiesa. La DC distingue i due termini ma non li separa
33. Discorso al Consiglio nazionale della D.C. del 20 Marzo 1954: < Per debellare il comunismo le sole opere di riforma non bastano; bisogna aggiungervi l’idea, la propaganda, un’opera di illuminazione, una difesa morale, educativa, trattandosi anche di un problema del costume, delle forze dello spirito: un problema riguardante soprattutto le nuove generazioni. >
34.  Non bisogna fidarsi delle offerte di amicizia e della collaborazione dei comunisti (Discorso ai DC di Roma riportato su Il Popolo del 24 Maggio 1952).
35. Disciplina e concordia virtù civiche riflesso di quelle religiose
36. Dio e libertà. Chiesa e patria. Abbiamo due patrie, quella terrena e quella celeste come nell’enciclica < Sapientiae Christianae > di Leone XIII. Prima viene l’uomo e poi lo Stato
37. Immediatamente prima di assumere la segreteria politica della DC: La meta di un’Italia libera e cristiana giustifica tutti i nostri sforzi e soddisfa tutte le nostre speranze
38. Per De Gasperi davvero < Laborare est orare>, e non aveva alcun problema a definirsi servo della Chiesa Cattolica
39.  E’ pericolo il comunismo, ma anche il materialismo della tecnica fine a se stessa
40. < Ci dicono reazionari, nemici della libertà. La vera libertà è quella che si congiunge con la carità. L’altra (laicista, socialista) non è tale. La libertà vale con la fraternità. La tecnica non soffocherà questa fraternità, legge fondamentale di Cristo: mentre ci da più forza, nei momenti lieti e nei momenti tristi: Cristo è in mezzo a noi quando noi ci raccogliamo e abbiamo Fede in Lui. Non bisogna scoraggiarsi anche se sembri l’errore trionfare: conta la fraternità, lo spirito di sacrificio, con la speranza nell’aldilà.