Mercato San Severino: la devozione a San Pasquale

  

Anna Maria Noia

Il 17 maggio ricorre la festività di S. Pasquale Baylon, un santo veneratissimo nella parrocchia dei SS. Vincenzo, Bartolomeo e Martino che “tocca” diverse frazioni del comune di Mercato S. Severino, tra cui la sempre più popolosa S. Vincenzo.Scarno ma essenziale il programma religioso per festeggiare il taumaturgo patrono di Segorbe, in Spagna, e di Bisenti (Te), nonché della già citata frazione di S. Vincenzo.Il santo, popolare nel comprensorio sanseverinese assieme all’altro patrono e protettore dell’unità parrocchiale, ossia S. Vincenzo martire (nemmeno a farlo apposta è spagnolo anche questo santo, festeggiato il 22 gennaio), nacque nel 1540 nei pressi di Aragona, ed è importante perché pur nella sua semplicità in vita egli è considerato il protettore delle opere e dei congressi eucaristici, grazie all’umiltà che lo contraddistingueva.Secondo la tradizione sarebbe l’inventore dello zabaione, da alcuni attribuito all’avventuriero Giovanni Baglioni (dalla cui storpiatura deriva il termine) mentre altri studiosi lo fanno risalire alla storpiatura di “San Baylòn”, donde “zabaiòne”…Programma “stringato”, dunque, per far maggiormente risaltare la santità di S. Pasquale.L’11-12-13 maggio in particolare era previsto come da manifesto il rosario meditato, con preghiere e suppliche al santo, compresa la novena, alle 18.30, mentre alle 19 l’agenda della solennità prevedeva la celebrazione eucaristica.Invece nei giorni 14-15-16 maggio è previsto un triduo solenne in onore del patrono, predicato da padre Carmelo, ofm (ordine francescano minore) della Custodia di Terra Santa a Napoli.Anche in tali giornate è da programma il rosario delle 18.30 e la Messa delle 19.Il 17 maggio, invece, la comunità tutta festeggerà devotamente il taumaturgo partecipando alle celebrazioni delle 8.30 di mattina e la solenne Messa eccezionalmente alle 11, non alle 11.30 come di solito.Per ciò che concerne il programma cosiddetto “civile”, oltre al mercatino “missionario”, che aprirà nuovamente i battenti per l’occasione, vi sarà il giorno precedente, il 16 (sabato), alle 21 la rappresentazione teatrale dei ragazzi della comunità, che fanno capo al locale oratorio, vicinissimo al sagrato della chiesa di S. Vincenzo.La piece è tratta da una famosa opera di Eduardo De Filippo: “La fortuna con la effe maiuscola”, commedia vivace e piacevole, recitata con entusiasmo dai giovani di S. Vincenzo, il cui gruppo è denominato “I fuoritempo”.Il tutto sotto “l’egida” e “con l’approvazione” bonaria del nuovo parroco, il  redentorista padre Carmine Ascoli.

“La festività di S. Pasquale – esprime padre Carmine – ci deve spingere a vivere l’ardente amore che ha ispirato il nostro protettore verso il mistero eucaristico.”“La sua vita – prosegue padre Ascoli – è stata centrata unicamente sull’Eucaristia, cuore della nostra fede; il nostro santo dunque ha centrato in pieno l’obiettivo della fede, che noi invece fatichiamo ancora a raggiungere.”