Salerno: il direttore Rita Occidente Lupo, aperitivi in rosa “Quale giustizia italiana?”

MariaPia Vicinanza

Quale giustizia quella italiana? Spesso asservita al potere politico, schiacciante i bisogni del cittadino. Partito il primo Aperitivo in rosa, cenacoli culturali che il nostro quotidiano, ha avviato col nuovo anno e che, con cadenza mensile, il secondo mercoledì mensile, avranno ospiti artiste, poetesse, scrittrici, politici e quante vivono la realtà col piglio della sensibilità. Quante hanno da dire qualcosa e lo fanno con la scrittura creativa o con il linguaggio iconico. Presso la Galleria Capitol, nel negozio d’abbigliamento Charmel, location inusuale, ma per rendere ancora ulteriormente il senso del dialogo salottiero, tra donne per lo più, intente a confrontarsi e dialogare sulle realtà del nostro tempo. Protagonista dell’appuntamento Virginia Di Filippo col suo pamphlet “Giustizia Ingiusta” . La serata, condotta dal direttore del nostro quotidiano, Rita Occidente Lupo, che ha tracciato una panoramica del nostro tempo, in cui spesso la giustizia, non dalla parte dei più deboli. Un vittimismo che non sempre fa spazio alla fiducia nelle istituzioni, giacchè la politica, nicchia dinanzi a certe realtà, essendo in primis cartina al tornasole di pubblici vizi e carenti virtù. Eppure, le nuove generazioni, hanno bisogno di punti di riferimento, soprattutto alla luce della formazione di una nuova era, nella quale in tanti a non seguirne soddisfatti l’accelerata. Scontenti da uno snaturato concetto di famiglia, dai costanti privilegi della casta politica, dalla montante crisi economica, che lascia di giorno in giorno vittime sul campo. Proprio la Di Filippo, preda della giustizia ingiusta! Di quella che fa aguzzare i denti, per poter tutelare i propri diritti, spesso soffocati dalla voce dei più forti. Uno spaccato millenario che rimanda il sapore della sconfitta, per chi non si sente protagonista del progresso, nel senso della tutela dei propri diritti. Infatti, l’acceso dialogo che ha animato l’appuntamento, ha registrato gl’interrogativi e la voglia di dire “basta” ad uno status quo inappagnate. La serata, conclusa con la piena consapevolezza che ognuno deve continuare a vivere la propria esistenza, con la forza che la ragione ed i dìritti giammai da appendere al chiodo, nel momento in cui è la libertà dell’altro ad avere il limite di quella altrui!

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