“Grecia: Merkel ribadisce no haircut, rischio effetto domino”

L’Agenzia di stampa ANSA pubblica la seguente notizia: La cancelliera Angela Merkel ha ribadito il suo no a un ulteriore “haircut” alla Grecia: “metto in guardia con forza contro un taglio del debito”, ha detto al settimanale Focus, “potrebbe innescare un effetto domino che creerebbe insicurezza. La conseguenza sarebbe che alla fine la disponibilità a investire degli investitori privati nell’eurozona si azzererebbe”. Questo è un mezzo miracolo. Anche la Cancelliera tedesca Angela Merkel si è resa conto del colossale errore commesso con la Grecia nei primi mesi del 2012 e, a quanto pare, non intende ripeterlo. L’abbattimento di valore dei titoli di Stato della Grecia (haircut) del febbraio 2012 è stata l’operazione più scorretta e subdola che uno Stato sovrano abbia mai escogitata e messa in azione ai danni di risparmiatori. Il tutto è stato possibile con l’avallo dell’Unione europea (Germania in testa) e della Banca Centrale Europea (BCE). Il FMI ha ammesso, pur se con ritardo, la scorrettezza ed inadeguatezza degli interventi effettuati nella gestione della crisi greca. L’operazione ha ridotto a zero la fiducia nell’azione futura della Comunità europea. Ha rovinato e gettato all’aria una costruzione basata sulla solidarietà e sull’azione responsabile e coerente dei vertici di Bruxelles e Francoforte. E’ stata cattiveria pura quella di defraudare del 75/80 per cento i risparmiatori che avevano investito in titoli di Stato ellenici. Bastava allungare le scadenze dei titoli della Grecia di 10/15 anni ed eventualmente abbassare il tasso d’interesse segnato sui titoli medesimi, impegnandosi come Europa a supportare Atene nel pagamento degli interessi (ridotti) per un certo numero di anni. Invece si è sperimentata la cattiveria distruttiva (con effetti pari a quelli di una guerra) per screditare la Grecia ed allo stesso tempo rovinare i risparmiatori indifesi. Brutta storia anche per gli sviluppi futuri dell’Unione europea e per la sua precaria credibilità. Unione europea e BCE sarebbero ancora in tempo per ammettere il madornale errore commesso nella vicenda greca, rimborsando i risparmiatori danneggiati anche mediante consegna di titoli con scadenza a 10 o 20 anni e con rendimento pari a quelli minimi in Europa. Purtroppo è difficile ammettere gli errori ed ancora più difficile volervi porre rimedio. La Merkel potrebbe recuperare punti come statista se, avendo appreso la lezione, avesse il coraggio di ammettere esplicitamente l’errore commesso nel febbraio 2012 (haircut sui titoli greci), di discuterne con gli altri partner europei (che concorderebbero) e di rimborsare i risparmiatori europei defraudati (molti anche i risparmiatori tedeschi). E’ comprensibile la delicatezza del momento in Germania con le elezioni politiche alle porte (Settembre 2013) ma lo (la) statista dimostra la sua consistenza e propensione a lasciare tracce positive nella storia quando sa riconoscere i propri errori ed assume decisioni e comportamenti conseguenti, guardando lontano, oltre le convenienze ed i fatti contingenti.

Sàntolo Cannavale