Battipaglia: Polizia, attenzionati bulgari

Nell’ambito di attività di indagini di iniziative finalizzate al contrasto del fenomeno dello sfruttamento della prostituzione nella fascia litorale tra Pontecagnano Faiano e Battipaglia, gli uomini del commissariato di Pubblica Sicurezza di Battipaglia, diretti dal Vice Questore Aggiunto, Antonio Maione, attenzionavano  due bulgari che avevano frequenti contatti con alcune connazionali, individuate poi sulla SP/175/A, notoriamente popolata da prostitute, in particolar modo  nelle ore notturne. Immediatamente gli agenti concludevano l’articolata e complessa indagine, nel corso della quale stabilivano che i citati  bulgari  H.A.V. e la moglie N.S.N., Con i contatti che avevano in patria, munivano di documenti falsi le loro connazionali minori, che a questo punto risultavano essere maggiorenni, per poi essere accompagnate dal loro contatto presso il porto greco di Igoumenitsa, dal quale si imbarcavano per raggiungere il porto di Brindisi, dove il bulgaro H.A.V. le andava a prelevare. A questo punto il passaggio da una vita da adolescente alla prostituzione era breve, infatti  H.A.V. e la moglie, assegnavano alla nuova arrivata un posto sulla litoranea, fornendole le opportune indicazioni dove dovevano portare i clienti allorquando si prostituivano in macchina e quale fosse l’albergo presso cui potevano portare detti clienti. Dal giorno successivo al loro arrivo in Italia le ragazze iniziavano a produrre ingenti guadagni di cui la metà veniva versata ai loro sfruttatori. Le testimonianze raccolte, consentivano di procedere al fermo, convalidato dall’Aautorità Giudiziaria, di indiziati di delitto nei confronti dei coniugi bulgari per induzione e sfruttamento della prostituzione minorile aggravata, nonché per estorsione aggravata. Nell’ambito delle stesse indagini, venivano deferite in stato di libertà per favoreggiamento delle persone sottoposte a fermo,  R. N. P. e G. M. K., le quali si prostituivano alle loro dipendenze. Dopo le formalità di rito, i coniugi H.A.V. e N.S.N.,  venivano trasferiti presso la casa circondariale di Fuorni a disposizione dell’A.G. della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno.