I Gattopardi e la legge elettorale

Angelo Cennamo

Esattamente un anno fa si insediava il governo Monti. I partiti che lo sostengono, oltre che votare ed emendare i provvedimenti portati in aula dai ministri tecnici, si erano impegnati a fare poche altre cose, come ad esempio, predisporre una nuova legge elettorale che cancellasse quella vigente, pubblicamente odiata da tutti, ma, a porte chiuse, giudicata comoda e vantaggiosa da tanti. A distanza di un anno, e nonostante le continue pressioni del capo dello Stato, la nuova legge non ha ancora visto la luce, perchè bloccata da mille veti e distinguo che ciascun gruppo parlamentare vorrebbe imporre agli altri pur di plasmare ed adattare la riforma alle proprie esigenze, attuali ma soprattutto future. Il nodo più controverso della contesa riguarda il cosiddetto premio di maggioranza, che, stando alle ultime indiscrezioni, dovrebbe scattare a favore della coalizione vincente, qualora questa riuscisse però a superare la soglia del 40% dei consensi. 40 non è un numero messo lì a caso; lo si è scelto, infatti, per il timore che i grillini ( pardon : “i militanti del movimento 5 stelle”) facciano, nel 2013, uno straordinario strike che li porti dritti dritti a palazzo Chigi. Ma non basta, una delle bozze più accreditate (“lodo d’Alimonte”) suggerirebbe, chiamiamolo così, un premio di consolazione ( del 10% o del 6%) per il partito che non dovesse raggiungere detta soglia. Come si può intuire, la materia è ostica oltre che noiosa. Ostica, noiosa e per di più inutile, nel senso di : priva di utilità per alcuno. Tant’è che, sulla base di questi numeri, non è affatto improbabile che nessuno dei partiti in gara riuscirà ad ottenere la maggioranza dei seggi. Dunque, ricapitolando, da circa un anno, centinaia di parlamentari lautamente stipendiati dai contribuenti, anzichè adoperarsi per salvare il Paese dal baratro della crisi e dalle politiche recessive applicate dal governo tecnico, litigano tra di loro per una bozza di legge elettorale ( l’ennesima) che li condannerà, tutti o quasi tutti, ad una possibile sconfitta. Se questo non è lo specchio di un Paese arretrato, immobile e disperato, ci siamo vicini. Eppure, a sentire i candidati leader che in questi giorni gareggiano per le primarie, da una parte e dall’altra, lo spettro di un governo Monti bis va allontanato, anzi scongiurato con determinazione. Già, ma come? La soluzione è una sola : cancellare la democrazia parlamentare e introdurre il presidenzialismo ( alla francese, meglio ancora :  all’americana). Ne riparleremo.  

 

2 pensieri su “I Gattopardi e la legge elettorale

  1. cosa fare’???
    è un problema serio, bisogna aspettare cosa la “casta” caccerà dal cilindro, a proposito della legge elettorale.
    Vorrei lanciare un idea.
    Nel caso questi mascalzoni penseranno di ripresentare una legge elettorale con LISTINO(nominati) annesso, e se non c’è Forza Nuova, vi propongo in alternativa al non voto di appoggiare e votare il LISTINO di GRILLO,in questa maniera colpiamo due volte, i partiti ed i politici.
    Non ci frega un casso chi c’è nel listino di Grillo, ma a questo punto va da sè che il “tanto peggio—-tanto meglio”.
    in bocca al lupo

  2. E perche’ i grillini non sono politici come tutti gli altri? O pensi che siano stati unti dal Signore? Credi che basti essere “nuovi” per cambiare il Paese?

I commenti sono chiusi.