Sicignano degli Alburni: integrazione sociale e accoglienza profughi africani

Ha sei anni ed è un profugo proveniente dalla Nigeria. E’ giunto in Italia, a Lampedusa, lo scorso maggio, già parla abbastanza bene la nostra lingua ed è vivacissimo. E’ Destinys Nwadike, la mascotte di un gruppo di 65 immigrati che vivono presso la struttura del Park hotel di Sicignano degli Alburni, posta poco distante dall’uscita autostradale. E questa mattina, per il piccolo neo studente, è stato il primo giorno di scuola italiana. Ad accompagnarlo, oltre alla sua mamma, Chioma, e al papà, Chigozie, anche due amministratori del Comune che ospita i profughi, Giovanni Massa e Angelo Antico. Per il bambino una gran festa ed una grande accoglienza da parte dei compagni e delle insegnanti, che lo hanno subito messo a suo agio e salutato con affetto. Per il piccolo Destinys sono stati comprati quaderni e libri, uno zainetto ed un ben grembiulino, tutto il corredo per essere un perfetto studente. Manca solo un fiocco celeste, a cui si provvederà con immediatezza. Inizia per lui un normale percorso di vita, soprattutto dopo aver visto e vissuto gli orrori della guerra, la paura, la traversata per raggiungere a Lampedusa e poi da qui a Padula ed infine a Sicignano. I suoi genitori hanno chiesto asilo politico e sono in attesa che venga loro concesso. Ma nel frattempo, si cerca di dare una parvenza di normalità a questo bambino divenuto un po’ il simbolo del gruppo.“Da tempo abbiamo aperto le porte agli immigrati, utilizzando le nostre strutture per accoglierli, soprattutto per ospitare i profughi provenienti dai Paesi del nord Africa – dice il sindaco di Sicignano, Alfonso Amato, che di questa materia ne ha fatto una vera e propria battaglia – Abbiamo sul territorio due strutture, una dove vive il piccolo studente ed un’altra presso la frazione di Galdo. Sono affidate alla Caritas, che sta facendo un lavoro egregio e ci auguriamo di poter interagire con tale lavoro anche uno specifico progetto a cui stiamo lavorando, attraverso le politiche sociali”. Un progetto di integrazione e di socializzazione, che il Comune sta predisponendo affinchè si realizzino concrete azioni di sostegno e perché vi siano attività di normale vita come quelle che ha vissuto il più piccolo ospite del gruppo presente a Sicignano.