Amalfi: mostra sulla Marineria

Dal 9 al 26 luglio e dal I al 21 agosto il Museo della Bussola e del Ducato marinaro di Amalfi apre le porte alla mostra La Marineria e la cantieristica in legno della Penisola Sorrentina. Il Centro di Cultura e Storia Amalfitana e il Comune di Amalfi presentano un’esposizione che intende restituire, idealmente, all’Arsenale la sua antica funzione di cantiere navale adibito alla costruzione di imbarcazioni per il traffico di merci e persone, proprio come avvenne nel periodo aureo del Ducato Amalfitano.Si racconta di quanto la tradizione marinara delle comunità costiere in Penisola Sorrentina la sia molto antica. Per secoli, infatti, fino all’apertura della strada borbonica negli anni Trenta dell’Ottocento, il suo territorio per mancanza di vie di comunicazione terrestri era più simile a un’isola. Per secoli solo attraverso il mare, gli abitanti avevano potuto valorizzare i frutti delle attività agricole e artigianali.Nel Settecento, però, naviganti e costruttori sorrentini si dotarono di numerosi ed efficaci bastimenti e s’inserirono con successo su tutte le rotte del Mediterraneo, senza rinunciare a sporadici viaggi fuori da Gibilterra.Nell’Ottocento, alla fine del conflitto tra Francia e Gran Bretagna per l’egemonia sui mari, la pace imposta dal potere navale inglese permise alla marina mercantile meridionale di competere con successo con quelle di nazioni di più antica e forte tradizione.Nei cantieri da spiaggia del Golfo di Napoli – in particolare in quelli della Penisola sorrentina, Castellammare di Stabia, Procida e Gaeta – si costruirono centinaia di brigantini e, in seguito, di brigantini a palo: bastimenti di tipo moderno, con grande dispiego di vele, in grado di competere su tutte le rotte oceaniche.Essi faranno la spola, attraverso mari e oceani, per rifornire di materie prime e di prodotti agricoli i paesi coinvolti nella rivoluzione industriale (grano, carbone, zolfo, petrolio per l’illuminazione e guano).I maggiori sviluppi, con la crescita della flotta e della dimensione dei bastimenti, si registreranno soprattutto nella seconda metà del secolo. Concorreranno a questo risultato della marineria sorrentina e napoletana: l’espansione del commercio mondiale, l’inserimento del Mezzogiorno e dell’Italia tra le nazioni che adottavano politiche di libero scambio e il favore con cui fu accolta l’Unificazione italiana nell’insieme dei paesi del Nord Europa e delle Americhe.