“Luigi Tosti i cattolici ti ringraziano. Il diavolo fa sempre il bene che non vorrebbe!”

don Marcello Stanzione

In merito al mio articolo: Luigi Tosti: un nemico della croce di Cristo” ho ricevuto questa email dall’ex giudice Tosti: “Carissimo Don Stanzione, non scrivere falsità sul mio conto, come quella della denuncia che avrei proporsto contro un vescovo per abuso della credulità popolare in relazione alla transustanziazione. La denuncia l’ha fatta l’ex comdanantge dei vigili urbani di Ancona e io mi sono litato a commentare. Non ho voglia di far querele e di speculare: quindi rettifica le tue non vere notizie. Per il resto, ognuno la pensi come vuole. Noi atei non abbiamo mai avuto l’arroganza di imporre le nostre convinzioni né di truciderare milioni di “infedeli” al grido di Dio lo vuole né di ardere sui roghi le streghe e gli eretici che non la pensano come noi. Capisco che la nostra storia, scevra di crimini contro l’umanità, ti rechi imbarazzo, ma devi pur sopportare chi, su questa terra, non delinque. Sono stato chiaro? Luigi Tosti, Rimini”. Ho riportato integralmente la comunicazione del Tosti ( anche con i suoi errori di battitura) e devo dargli  ragione perché nel mio articolo ho dato l’impressione che fosse stato lui a prendere l’iniziativa contro mons. Menichelli, vescovo di Ancona,  mentre era stato l’ex comandante dei vigili urbani di Ancona ed il Tosti da buon ateo si era accodato alla denuncia ( non nel senso giuridico specifico ma di protesta) sul suo blog. Comunque ne approfitto per ringraziare Tosti perché grazie a lui c’è stata una sentenza della Corte di Cassazione che ribadisce che il crocefisso non si tocca nei luoghi pubblici. E’ proprio vero il detto popolare che dice che il diavolo non fa il male che vorrebbe ma fa il bene che non vorrebbe… Nella sua email Tosti, come suo solito, vomita odio e veleno contro la Chiesa ma io vorrei dirgli: “ Carissimo Giggino, adesso che per colpa tua hai perso non solo la tua battaglia atea per far rimuovere i crocefissi dall’Italia ma pure il posto di lavoro e lo stipendio perché anche in una aula senza il crocefisso che ti era stata messa a disposizione ti sei rifiutato di lavorare sappi che nelle nostre parrocchie, anche se tu ci odi a morte, per te ci sarà sempre un pezzo di pane e una minestra calda”.