Cessione della Salernitana, analisi del passaggio

Maurizio Grillo

Trattative per cedere la Salernitana, tante voci, dichiarazioni o presunte tali  dei protagonisti, chiacchiere da bar e chi più ne ha più ne metta. Ma è in gioco il futuro della nostra squadra del cuore e non è consentito scherzare più di tanto sulla vicenda. Tante le domande che ci pongono i tifosi, lecite di sicuro, perché vorrebbero subito conoscere le sorti della propria squadra, ma a volte bisogna capire che le risposte non sempre si possono dare. Cosa dovrebbero dire i tifosi della Roma? L’inizio della trattativa della cessione della società con gli americani di Thomas Di Benedetto ha avuto inizio “ufficialmente” in data 11 febbraio e a tutt’oggi non è ancora stata portata a termine, anche se si parla di giovedì prossimo, come data prevista per la conclusione dell’operazione. Insomma più di un mese, perché quando si trasferisce una società di calcio, innanzitutto si parla di un notevole investimento economico e poi perché ci sono delle formalità che devono essere adempiute nell’interesse di chi vende, ma soprattutto di chi acquista e nel rispetto della legge. In data 11 febbraio il “Corriere dello Sport” riportava sulla vicenda: “Il manager americano e Unicredit hanno fretta di chiudere: espletare tutti gli obblighi entro marzo. Nella notte sono partite le lettere con le garanzie richieste da Unicredit: procede tutto da programma. All’inizio della prossima settimana dovrebbe scattare la fase in esclusiva: 30 giorni, poi le firme“. Ebbene in questi 30 giorni i tifosi giallorossi, nonostante fossero presi dall’ansia, se ne sono stati buoni buoni ad attendere la conclusione della trattativa. Fiduciosi che tutto proseguiva secondo programma. Inoltre c’è stato un ulteriore ritardo sulla data prevista per la chiusura perché “nel negoziato ciascuno dei cinque investitori Usa si è fatto assistere da un suo studio legale, rendendo complesso lo svolgimento dei rapporti. La missione romana Di Benedetto, che secondo la vecchia tabella di marcia sarebbe dovuto atterrare in questi giorni, viene rinviata alla prossima settimana” (Il Messaggero 8 marzo). E’ stato necessario riportare questi passaggi che riguardano la Roma, perché anche da noi , in qualche modo, ci sono situazioni similari. E’ vero le cifre sono diverse, ma anche qui si parla di circa 9 milioni di euro in ballo, mica bruscolini, oltre l’investimento, addirittura più importante che la nuova società dovrà fare per programmare un futuro migliore lontano dalla Lega Pro. Anche la Salernitana ha nominato come ha fatto la Roma un advisor, Antonio Loschiavo, che ha dovuto cercare per conto della società granata un acquirente. Tante nomi, tante cordate, ma è uno solo il gruppo di aziende (con a capo un imprenditore che si trova nel norditalia), che ha presentato una lettera d’intenti, mostrando le proprie credenziali, che ha svolto la normale due diligence e fatto una proposta d’acquisto, che avverrebbe attraverso una finanziaria di loro proprietà. Proposta che è stata valutata e accettata dalla società granata. Si dirà, ma i tifosi giallorossi conoscevano il nome o almeno uno dei nomi di chi ufficialmente era interessato all’acquisto, noi invece no. Ebbene allora vi porto un esempio (ma è solo un esempio non prendetelo per oro colato) che spero serva a chiarire: Se un noto imprenditore salernitano, più volte invitato a rilevare la squadra della sua città, ha sistematicamente declinato l’invito e poi si dovesse scoprire che è in trattative per rilevare un’altra società di calcio, cosa succederebbe a Salerno? Basta riflettere e si ha la risposta. Ora, per riallacciarci al discorso riguardante la Roma, anche qui ci vorrà il tempo necessario per svolgere tutti gli adempimenti del caso. Perché accelerare e correre il rischio che qualcosa non vada per il verso giusto? Anche ieri l’amministratore unico Loschiavo ha confermato lo stato avanzato della trattativa, cosa che tra l’altro aveva già dichiarato il direttore marketing Giuseppe Bruno nei giorni scorsi. Non ci sono smentite, ma unità d’intenti. Mai come in questo momento la Salernitana ha bisogno che tutti remino dalla stessa parte. Dalla tifoseria, alla stampa (inutili e dannose le battaglie interne), che deve sperare di continuare a parlare nei prossimi anni di calcio che conta e non di campionato nazionale dilettanti, con tutto il rispetto per questi ultimi. Loschiavo e Bruno hanno sottolineato che ora ci vorrà il tempo necessario per adempiere tutte le formalità. Crediamoci. In fondo basta ricordare che questa trattativa non è nata da spot pubblicitari, ma la riservatezza delle informazioni, con le conferme che provengono da parte della società granata, che si stanno seguendo tutti gli iter dovuti, costituiscono un importante garanzia sull’operazione che si andrà a concludere. D’altronde è andata bene alla Roma, perché non dovrebbe andare bene anche a noi?