Mercato San Severino: soldatini per festeggiare l’Unità

Anna Maria Noia

Dal 13 al 20 marzo (orari: 9-13, 16-20), presso le sale espositive di Palazzo Vanvitelli (Municipio) di Mercato S. Severino, in atto una interessante mostra di soldatini raffiguranti corpi militari e divise tipici del Risorgimento ma non solo; ciò fortemente voluto dall’amministrazione nonché dal collezionista Aldo Bisogno, che da ben quaranta anni – è proprio tutta un’esistenza! – crea, scambia, studia e pazientemente realizza appunto soldatini di ogni epoca ed età insieme a diorami, ricostruzioni, sfondi, paesaggi ed altro. Il tutto in occasione dei festeggiamenti per i “primi” centocinquanta anni dell’Unità di Italia, che – momento clou il 17 marzo – anche S. Severino sta celebrando degnamente con attività e quant’altro. L’esposizione si intitola: “Storia di Italia” e si compone di duecento pezzi di differenti età, stature e materiali incentrati non solo sul Risorgimento ma anche su altri momenti bellici che hanno pervasa la storia di Italia. Ad illustrare – fiero ed orgoglioso per le sue creature – la giustamente valutata e accorsata esibizione proprio Aldo Bisogno, collezionista come sopra detto di lunga fama. Le duecento statuine imperniate sull’unificazione della Penisola, realizzate con ogni materiale, scambiate, cercate su Internet o presso mercatini dell’antiquariato e dell’artigianato, sono solo una minima parte dei circa tremila articoli da collezione posseduti da Bisogno; già lo scorso anno egli ha ottenuto e riscontrato un notevole successo di pubblico con una grande affluenza per un’altra mostra più generale, non “specifica, di nicchia” come questa, sempre però nelle sale di Palazzo di Città. Da questo primo entusiasmante “esperimento” la decisione di organizzare  tale altro expo, che – si spera – venga visitato dagli alunni delle varie scuole del territorio in modo da imprimere nelle loro ingenue ma fertili menti il sacrificio e il valore degli “eroi” risorgimentali che hanno creduto nei loro ideali.È quanto auspica lo stesso Bisogno, appassionato da sempre di questi modellini: “Penso che la mia mostra – esprime infatti – possa contribuire a far conoscere meglio alle giovani generazioni soprattutto l’abnegazione di tanti eroi del Risorgimento per la causa dell’unificazione definitiva di questa Italia, nazione vilipesa e umiliata, messa in ginocchio sia dalla crisi economica mondiale che da alcuni rappresentanti istituzionali fuori le righe.”I modellini di Bisogno raffigurano e riguardano l’esercito italiano, la storia degli alpini, carabinieri a piedi e a cavallo; alcuni di loro sono stati realizzati appunto in occasione dell’anniversario, molti altri invece già facevano parte della grossa collezione (tremila pezzi) allestita a casa di Bisogno e che lo scorso anno è stata visitata da tanti studenti delle scuole inferiori site nel comprensorio. “Ogni soggetto raffigurato – ci dice Aldo Bisogno – è regolarmente catalogato e documentato nell’ambito storico risorgimentale e non, realizzato con estrema cura e con pazienza.”“Spero che tale mio hobby – sono ancora parole di Bisogno – coinvolga e contagi soprattutto le scuole che verranno a visitare la mostra in occasione delle celebrazioni per il centocinquantesimo; un avvenimento che auspico venga celebrato in maniera degna, anche magari attraverso la visita guidata ai miei piccoli ma importanti personaggi, tutti di buona fattura e di qualità.”In particolare sono da osservare con più attenzione e curiosità i soldati a cavallo del Regno Sardo-Piemontese, classe 1820; quelli del Regno delle Due Sicilie, del 1850; i Granatieri di Sardegna, un garibaldino del 1860 e altri ancora. Non mancano i diorami e le ricostruzioni, fedeli e minuziose, accurate. Ci si può infine soffermare con stupore alla mensola con sopra tutti gli aeroplani militari ma anche civili italiani e non solo dell’800: sono infatti esposti il velivolo di Gabriele D’Annunzio e le Frecce Tricolori. “Ricordiamo non soltanto i militari defunti per l’unità di Italia ma anche i giovani dell’esercito di oggi – asserisce il collezionista – che partono per missioni di pace e in troppi casi ci lasciano la vita.”