Il prezzo dei pensieri

Giovanna Rezzoagli

“Si potrebbe fissare un prezzo per i pensieri. Alcuni costano molto, altri meno. E con che cosa si pagano i pensieri? Credo con il coraggio.” Ludwig Wittgenstein (Vienna, 26 aprile 1889 – Cambridge, 29 aprile 1951).Questa frase del celebre filosofo austriaco racchiude, a mio parere, l’essenza di molte istanze  che compongono oggi la nostra cultura. Quella tutta italiana, paragonabile ad un antico maniero, coi mobili tarlati ed i tappeti polverosi, che ormai malcelano tutta la spazzatura che vi si nasconde sotto. Un maniero che vibra di fascino antico, ormai vuoto e desolato. La cultura di un popolo, dignità ed orgoglio di generazioni succedutesi le une alle altre con sacrifici e fatica, demolita a suon di ipocrisie e di veleni. La cultura di un popolo si riconosce da ciò che questo popolo è o non è in grado di trasmettere di se stesso. La cultura di un popolo è l’insieme della cultura delle donne e degli uomini che insieme costituiscono quel popolo. La cultura di un uomo si esplica nei suoi pensieri. Hanno un prezzo i pensieri, nell’epoca in cui tutto, o quasi, sembra avere un prezzo? Se lo è chiesto lo scorso secolo Ludwig Wittgenstein, non farebbe male a nessuno di noi porsi la stessa domanda. Se è vero che filosofo è colui che, prima di tutto, non si accontenta di porre domande ma si sforza di cercare risposte, allora io credo che tutti noi si sia un poco filosofi. La cultura personale è essenzialmente costruita sulla capacità di porsi domande e di non accontentarsi delle risposte valide per gli altri. Non esiste scuola al mondo in grado di offrire questi insegnamenti. Il prezzo di essere coerenti con i propri pensieri può essere davvero molto alto, e ci vuole davvero tanto coraggio per avere pensieri propri oggi. Ci vuole il coraggio di restare soli, perché la massa non accetta che il singolo pensi con la propria testa. Ci vuole il coraggio di confrontarsi con le paure ancestrali che tutti abbiamo per il solo fatto di essere vivi. Ci vuole il coraggio di guardarsi intorno e scoprirsi diversi. Nella nostra Italia è forse possibile tutto questo? Certo che lo è, solo che occorre avere anche il coraggio di sentire il vuoto che aleggia nelle stanze polverose di quel vecchio maniero.

 

 

4 pensieri su “Il prezzo dei pensieri

  1. Credo, cara Dottoressa Giovanna, che sia difficile. O quanto meno, inutile a rispondere a domande se si è privi di proprie opinioni. Allora il “prezzo” lo si può pagare solo con il coraggio. Coraggio di dire sempre la verità, quella che circonda il proprio pensiero. Ma tutto questo può avere anche il prezzo della sconfitta oppure dell’apprezzamento, a secondo di chi ha la capacità intellettuale di comprendere il “prezzo” che si pone. Cordialità

  2. Carissimo Alfredo, La ringrazio per io Suo commento. Credo che Lei abbia colto in pieno ciò che volevo trasmettere in questo scritto che, lo riconosco, è criptico. A volte bisogna fare un minimo di fatica per valutare se condividere o meno i pensieri di altri, prendere per oro colato le opinioni altrui è un insulto verso se stessi. Certo che il coraggio di avere dei pensieri e poi condividerli è un “quid” che rende liberi. Saremo io e Lei a vederla così caro Alfredo, ma meglio soli…
    Un abbraccio grande
    giovanna

  3. Gentile Counselor, articolo profondo, non semplice da comprendere alla prima lettura, ma le sue doti di sintesi invogliano alla rilettura e alla riflessione. Peccato solo vederlo così poco valorizzato, mi creda.
    Con stima e cordialità
    Giangastone

  4. Signor Giangastone, grazie per il commento. Il “valore” di una qualsiasi forma espressiva è purtroppo legato, nel nostro mondo legato all’apparenza, al concetto di visibilità. E’ attraverso la visibilità che si creano dal nulla personaggi destinati a tornare al nulla. Sono certa che esistono anche nella nostra triste epoca Persone di sostanza, credo che ne avremo un disperato bisogno nei tempi a venire.
    Cordialmente.
    giovanna rezzoagli ganci

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